Rassegna storica del Risorgimento
LACAITA GIACOMO ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; GARIBALDI GIUSEPPE
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1934
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Studi Cavouriatti
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unificazione sua, e tale politica non si può equamente apprezzare senz'avere data una risposta sicura ed esauriente agli interrogativi provocati dalla narrazione Lacaita (2).
A fare in proposito piena luce, fortuna vuole che siano conservati i rapporti confidenziali, le lettere particolari, i telegrammi in cifra scambiatisi nel 1860 fra Cavour ed Emanuele d'Azeglio. Questi, Ambasciatore sardo a Londra, seguiva con attenzione scrupolosa e dovizia d'informazioni riservate tutte le fasi della politica britannica; ogni apprezzamento, ogni dubbio espresso da' ministri inglesi circa le vicende italiane, giungeva tosto a lui che fedelmente, quasi ogni giorno, ne informava il Cavour. A riprova poi delle notizie da lui fornite, abbiamo i rapporti del marchese La Greca, appositamente inviato da Napoli a Parigi e Londra per rivolgere a que' governi l'ultimo appello in favore della crollante monarchia borbonica.
Avendo a disposizione un materiale cosi ricco non solo, ma, per di più, sincrono agli avvenimenti, mi parrebbe ozioso indugiarmi a riassumere le ipotesi e le discussioni fiorite durante la polemica (3). Più utile mi sembra invece contrapporre alle testimonianze del 1883 e di anni successivi i documenti del 1860: dal raffronto balzerà fuori evidente la verità.
A
Cominciamo a sgombrare il campo da due questioni preliminari, suggerite dalla narrazione Lacaita.
I. Chi avrebbe avvertito segretamente il Cavour che si tramava un intervento anglo-francese per impedire al Garibaldi il passaggio sul Continente?
(2) Peccato che A. SIGNOREXTI nel suo studio su La politica inglese durante la crisi risolutiva dell'Unità d'Italia (Rassegna Storica del Risorgimento, anno X. fase II, aprile-giugno 1923) non abbia creduto doverci punto occupare di questo episodio, cui accennò solo di sfuggita in una nota a pag. 294.
(3) La relativa bibliografia trovasi riunita per la massima parte nel volume del MACAtttjAY'TREVELYJiN, Garibaldi e la formazione dell'Italia, traduzione di E. B. Dobelli, Bologna, Zanichelli, 1913, che ha per l'episodio Lacaita grande importanza (pp. 132-33 e appendice A).
Più degli altri erasi avvicinato al vero A. Luzio. benché non avesse ancora sot-t'occhio tutti i documenti che oggi possediamo; e in ispecie nell'articolo Garibaldi e Cavour nella spedizione dei Mille (Corriere della Sera, 23 agosto 1907) egli aveva additato serenamente tutti gli elementi di giudizio allora disponibili.