Rassegna storica del Risorgimento
LACAITA GIACOMO ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; GARIBALDI GIUSEPPE
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1934
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60
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Afona Avelia
ma se le trattative sardo-napoletane non otterranno i risultati sperati, il sogno di un Regno Italiano comprendente tutta l'Italia, da Milano a Messina, può diventare una realtà. E qualora fossero vani gli sforzi per conciliare le pretese di Napoli e della Sardegna rispetto alla Sicilia, la Francia e la Gran Bretagna dovrebbero di comune accordo lasciare ai popoli dell'Italia meridionale la cura di ordinare da se i proprii affari. L'Inghilterra invece si preoccupava piuttosto di un- eventuale attacco all'Austria nel Veneto, e siccome terminava il dispaccio una guerra della Sardegna contro l'Austria si estenderebbe probabilmente alla Germania e forse ad altri paesi in Europa, la Gran Bretagna e la Francia dovrebbero usare tutta la loro influenza a Torino per impedire qualsiasi aggressione della Venezia da parte del Re di Sardegna (27).
Che accoglienza venne fatta a Parigi a questa comunicazione? D Thouvenel, che non disse verbo circa le paventate cessioni di territorii alla Francia, colse la palla al balzo per osservare, circa il temuto attacco nel Veneto, che, se non si voleva questa logica e inevitabile successione di eventi in Italia, bisognava arrestarla per tempo, cioè prima del crollo di Napoli. Dopo, sarebbe stato troppo tardi. La Francia invitava quindi l'Inghilterra ad unirsi a lei per trattenere in Sicilia il Garibaldi (24 luglio). D 25 il Russell consultò in proposito il Gabinetto, e il giorno stesso comunicò al Persigny il rifiuto inglese: il Governo della Regina era d'avviso che non fosse avvenuto alcun fatto nuovo, tale da indurlo ad abbandonare il principio di non intervento ; se la Francia credeva di f rapporsi da sola, l'Inghilterra si limiterebbe a disapprovare la sua condotta e a protestare contro di essa (28).
Lo stesso giorno 25 il Russell trasmetteva all'Hudson copia del dispaccio inviato al Cowley il 23 dunque esso rispecchiava ancora esattamente il suo pensiero e lo informava in pari tempo de' suoi colloqui col Marchese La Greca, al quale aveva dichiarato che, pur essendo egli favorevole all'alleanza sardo-borbonica, l'influenza inglese non bastava a ottenere il consenso della Sardegna. Enumerava poi gli ostacoli che a ciò si
(27) CIMALA, op. oit., IV, p. cccxvi.
(28) CHI ALA, op. cit., IV, p. CCCXJX-XX, Cfr. fil dispaccio Russell a Cowley, 26 loglio 1860.