Rassegna storica del Risorgimento

LACAITA GIACOMO ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1934>   pagina <61>
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Studi Cavouriani 61
frapponevano e riconosceva: Non sarebbe senza pericolo pel governo Sardo agire in contraddizione con gli intendimenti del partito unitario; ad ogni modo invitava l'Hudson ad appog­giare le trattative per l'accordo (29).
Il consiglio che Lord John aveva tanto esitato ad esprimere, era alfine uscito dalla sua penna, ma in che forma! Non solo il tono del dispaccio era tutt'altro che imperioso, o anche solo insistente, ma il suo autore pareva quasi voler suggerire al Cavour gli argomenti con cui motivare il rifiuto sicuro, previsto. Non aveva indovinato l'Azeglio, avvertendo un mese innanzi che, se i Ministri inglesi avessero mai dato un consiglio simile, il ne serait pas sérieux, n'étant aucunement soutenu par l'opi­nion publique? (30).
E il Lacaita? e la sua missione? e il suo provvidenziale intervento?...
Je compte sur vous scriveva il 25 luglio all'Azeglio il Cavour pour connaitre à chaque instant le vent qui soufflé à la City. E l'Azeglio, come abbiamo visto, aveva tracciato il suo piano, appena ricevuti i telegrammi del 23 e 24: non com­parire direttamente, ma mettre tous ses affidés en campagne, per neutralizzare gli effetti della missione La Greca. Spedì adunque dal Russell il Lacaita; avuta la relazione del costui colloquio con Lord John, affidò a Lord Shaftesbury l'incarico di farsi chiarire dal Palmerston qualche punto oscuro, e più tardi si recò in persona dal Premier. La sera del 25 egli inviava a Torino un telegramma con la frase rassicurante : La propo-sition de trève de six mois échouera ici du moins (31). Il 26 gli faceva seguire la relazione dei colloqui di cui sopra, che qui senz'altro riassumiamo.
Colloquio Russell"Lacaita. Entrando, il Lacaita trovò Lord John col Persigny, e l'Ambasciatore di Turchia in anrica-
(29) CHJALA, op. cit., IV, p. cccxvi-xvu..
(30) Telegramma in cifra, 29 giugno 1860. Cavour e l'Inghilterra. Voi. II, tomo II, n. 1172.
(31) Ibidem, n. 1194. Dovrebb'essere questo il telegramma che il Lacaita pre-tonde va di avere dettato all'Azeglio per Cavour, e in cui alludevo velatamente al fatto che il progettato trattato era andato a monte, secondo l'espressione del sig. William Warren Vernon, la cui testimonianza è riportata dal TBBVBLYAN, op. cit., p. 375. È uno dei numerosi telegrammi in cifra che in quei giorni l'Azeglio inviava a Torino con notizie riscrvatiasirae sulle trattative anglo-francesi per la Siria, notizie che attingeva egli stesso in casa Palmerston.