Rassegna storica del Risorgimento
LACAITA GIACOMO ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; GARIBALDI GIUSEPPE
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1934
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65
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Studi Cavouriani
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mentori, non abbiamo ancora veduto Lord Palmerston. Spero che quest'oiggi potremo essere da lui ricevuti.
Negli scorsi giorni il Conte di Bernstorff ha dato lettura a Lord John di un dispaccio del Barone di Schleinitz, nel quale il Governo Prussiano proponeva una unione delle cinque Grandi Potenze per garantire la Dinastia e l'integrità del Reame delle Due Sicilie, ma Lord John non ha creduto dover annuire a questa proposizione.
La sera di quel giorno stesso la lieve speranza, destata unicamente dalle parole del Persigny, doveva morire nell'anima dell'Ambasciatore, uccisa dalle sarcastiche espressioni che il Palmerston gli rivolgeva in un ritrovo. Come volete che difendiamo chi non si può difendere da se? ...Una mediazione deve essere richiesta da ambe le parti contendenti. Ma poi, fra chi questa mediazione? fra Sardegna e voi, o fra voi e Garibaldi? E mi potreste dire chi rappresenta Garibaldi, se la Sicilia o il Governo di Sardegna? I dispacci La Greca e Ludolf, 27 e 28 luglio rivelano lo sconforto, non solo per l'insuccesso, temuto e previsto, ma altresì per la mal celata soddisfazione dei Ministri inglesi alla notizia di nuove vittorie Garibaldine. / miei sforzi sono stati vani scrive il primo perchè è impossibile persuadere chi ha opinioni preconcette, e qui si è decisamente mal disposti verso di noi. E il secondo: Imporre una cosa, include necessariamente l'impiego della forza, qualora i mezzi morali non bastino ali9intento. Quindi è che il Governo Inglese limita la sua azione al semplice consiglio, ogni pressione morale dovendo all'occorrenza poter esser seguita dall'impiego della forza, e questo è incompatibile coi principi di non intervento, cui esso strettamente si attiene. Del rimanente tutte queste cose io le ho già riferite a sazietà a V. E. ne' miei rapporti dacché qui mi trovo, e l'esito della missione del Marchese la Greca ci deve addolorare, ma non era del tutto impreveduto.
Ma la corrispondenza La Greca ci permette altresì di meglio conoscere l'atteggi amen lo del Lacaita in quei giorni. In una confidenziale del 25 luglio al De Martino, il Marchese lo informa di avere visto vani emigrati, monarchici e anti-annessionisti, i quali non avevano tuttavia fiducia nel nuovo Governo napoletano, vedendo conservati in alti uffizi troppi individui ligi all'antico sistema; e non ritenevano di aver ottenuta sufficiente riparazione a' torti ricevuti dal regime assoluto. S'imponeva