Rassegna storica del Risorgimento
LACAITA GIACOMO ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; GARIBALDI GIUSEPPE
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1934
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67
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Studi Cavouriani
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1883. La figura del Persigny è dipinta a più riprese nel carteggio di E. d'Azeglio, con felici pennellate e aneddoti esilaranti. L Azeglio né riconosceva la grande onestà, ma, quanto alle attitudini diplomatiche, faceva molte riserve : il collega era troppo incline a considerare come ottenuto ciò ch'era solo ne' suoi voti, sia pure ardenti: gli capitò quindi più di una volta d'indurre in errore il proprio Governo (35). E dire che appena un mese innanzi, nel giugno 1860, egli si mostrava col Ludolf persuaso che la Francia non si volesse metter male coll'Inghil-terra per la questione di Sicilia e che, dal momento che Londra ricusava di unirsi a lei per agire d'accordo, Parigi nulla avrebbe intrapreso da sola. Lo esortava quindi a scrivere a Napoli che non si facessero illusione alcuna sul valore della mediazione francese. A lui faceva eco il collega di Francia a Torino, che, insieme col Cavour, aveva avvertito il Canofari come l'Imperatore non si preoccupasse molto del successo della mediazione, pago di salvare le apparenze... Ma il Persigny avrebbe voluto, fra l'annessione della Sicilia e la caduta dei Borboni a Napoli, un intervallo, un respiro, che permettesse alla Francia di ritirare da Roma le sue milizie (36). E affermò nelle Memorie che il Palmerston era très résolu a intervenire per imporlo!
Ma noi abbiamo riportato le smentite che il Palmerston gli oppose subito, il 25 e il 26 luglio, tanto con lo Shaftesbury, quanto con l'Azeglio; abbiamo veduto com'egli solo fosse l'autore della fugace illusione del Ludolf e La Greca, e come il Russell cadesse dalle nuvole all'asserzione di lui. Aggiungiamo che ripetutamente il Russell, parlando con l'Azeglio, volle ristabilire in proposito la verità. Scriveva questi a Cavour il 7 feb-
(35) D contrasto fra i dispacci del Persigny e il linguaggio dell'Hudson è rilevato più volte a Torino, e dalle due parti avverse: il Cavour e il Canofari, Ministro di Napoli. Scriveva il Cavour all'Azeglio il 4 luglio: ce n*est pas la première fois qua les nonve-U.es que Persigny envoie de Londres sont en contradiction ouverte aves les instruciimts que recai l Hudson. E il Canofari al De Martino il 5 luglio;: il linguaggio di Hudson non conferma quel dispaccio [di Persigny] ed è piuttosto favorevole alla separazione dell'isola. (CHIALA, op. eli. VI, ccxcvt). E di nuovo il Cavour il 17 Hudson se conduit fort bien. Il se moque des napolitains et de ses collègues qui les ont pris sous leur proteetloh. Il muintieni son dire, malgré Tulleyrand qui, à l'appul d'une sèrie de dèpèches de Persigny, soutienl que Lord John est devenu partisan de Vulliance sardo-napolitaine. (Cavour e l'Inghilterra, voi. IT, tomo t, n. 1183).
(86) Ibidem, n. 1237 (Lettera di E. d'Azeglio a Cavour, 18 ottobre 1860).