Rassegna storica del Risorgimento
LACAITA GIACOMO ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; GARIBALDI GIUSEPPE
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1934
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Studi Cavouriani
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Non tradiva del resto la scarsa fiducia francese nel consenso dell'Inghilterra, proprio il biglietto che giusto il 24 luglio il Talleyrànd scriveva a Cavour? ...si vous désirez V établissement d'irne trève garantie, il sercdt nécessaire de le dire clairement à Londres... (42). Non s'ignorava dunque a Parigi come l'Inghilterra fosse tuttavia riluttante a dir di sì!
Ministri e diplomatici francesi eran destinati di lì a poco a rimanere ébahis (come il Cavour ci descrive il povero Talleyrànd) leggendo la famosa lettera di Napoleone HI a Persigny, pubblicata il 30 luglio a Londra, in cui l'Imperatore, lamentate le diffidenze inglesi, dichiarava tranquillamente: Je désire que l'Italie se pacifie, n importe commenta mais sans intervention étrangère (43). Giustificati eran dunque i timori che pochi mesi innanzi il Thouvenel aveva espresso al Persigny, circa le tendenze personali dell'Imperatore verso l'Italia: Cétait décide-meni un révolutionnaire que VEmpereur, -disait-U, du moment où il s'agit de la question Italienne. Il souscrit à tout ce que fait le Piémont et ne parait prendre aucun souci de tous ces princes qu'on culbute (44).
A far nascere nelle menti un po' di confusione, a tanti anni di distanza, io suppongo abbia concorso parecchio questo
29 settembre 1860 il Palmerston aveva dato lettura all'Azeglio, allora suo ospite in villa, delle parti essenziali di rapporti sull'Italia inviatigli da Odo Russell, da Sir James Hudson e da Lord Cowley. Ces correspondances (avvertiva l'Azeglio) eonstataieni entièrement les fausses déclarations de VAmhassadeur de Franco à Rome sur le vale que d'après lui l'armée francaise allait jouer en contrainant le Piémont restituer au Pape les Marches et l'Ombrie. E Lord Palmerston erasi nell'intimità permesso questo giudizio : Gramont is the greatest Ass and the greatest liar that ever uiasl (Gramont est le plus grand àne et menteur qui aie existé). Cavour e l'Inghilterra, voL II, tomo II, n. 1227.
(42) Carteggio Cavour-Nigra, voi. IV, n. 999.
(43) Archives diplomaliques; 1861, I, p. 98 sgg. L'Azeglio ebbe subito in proposito un colloquio col Russell, ni quale fece notare la contraddizione esistente fra le espressioni della lettera e la politica favorevole alla conservazione del Re di Napoli.. Ma secondo il Russell la Francia aveva fatto que' passi a Torino e a Londra solamente per acquit de conscience: par non essere accusata di avere del tutto abbandonato la dinastia borbonica, ma sans qu'elle et désormais Vintentimi de beaucoup s'occupar de leur sari. {Cavour e l'Inghilterra, voi. II, tomo II, n. 1199). Lo confermava il Russell nelle sue Memorie, scrivendo: Il conta peu d'efforts à l'Angleterre pour empectter l'Empéreur des Franc.aU de sauver les Bourbons de Naples. Mémoires et Souvenir a (J 81.3-1873) par le conile JOHN RUSSELL traduit par C. Bernard-Derosne. Paris, Dentu, 1876, p. 490.
(44) Ibidem, n. 1237.