Rassegna storica del Risorgimento

GIBUTI
anno <1934>   pagina <77>
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particolaristiche, ina basarle sul complesso della nuova situa­zione creata dal crollo dell'impero coloniale tedesco.
E su tali basi, infatti, gli uomini responsabili di Governo impostarono, alla fine della guèrra, le nostre rivendicazioni coloniali.
Ne poteva essere a meno.
Era l'occasione storica, il momento culminante atteso da de­cenni, per rivendicare alla luce del giorno, in cospetto del mondo la restaurazione del gran progetto coloniale eh* Francesco Crispi.
Di quel sogno coloniale est-africano, da Ras Casar a Chisi-maio, ebe fu sogno e tormento dei nostri maggiori, quel vasto sogno coloniale est-africano che, dal 18 parallelo all'Equa­tore, dal Mar Rosso all'Oceano Indiano, avvisava come obbietto .alcune fra le più compatte e ben definite e meglio prefettibili unità etniche e territoriali del continente africano, proponen­dosi il miraggio d'ultima analisi dell'investimento da Nord, da Est e da Sud d'una delle più ricche mense coloniali imbandita alla penetrazione europea, cioè l'altipiano etiopico. La pusil­lanimità dell'ambiente in cui tale magnifico sogno fu concepito, fu causa unica che esso fosse tacciato di megalomania; e la sperequazione delle capacità con l'ambizione lo fece per allora fallire e allontanare smisuratamente nel tempo. Fu gran ven­tura che la insana furia siùcida che ci pervase si sia potuta con­tenere a tempo, e che almeno i rottami del grande sogno nau­fragato si siano potuti mantenere. Furono mantenute, almeno, le posizioni iniziali. Motivo per cui oggi possiamo rileggere senza mestizia se pur con fremito le parole che il nostro Cata­lani telegrafava a Crispi il 28 giugno 1889, comunicandogli il progetto di accordo per Chisimaio, Benadir ed Etiopia, che fu poi stipulato il 3 agosto dello stesso anno : Ai miei occhi et egli diceva l'importanza del contratto è tale che pochi ne hanno e ne avranno maggiore I nostri figli pronunceranno a con orgoglio il nome dell'E. V., a cui si deve la fondazione <t di un nuovo immenso impero italiano in Africa, quale solo i nostri padri romani ne seppero fondare .
Queste parole devono ora come allora costituire per la nuova Italia sorta dal travaglio purificatore della Guerra e del Fascismo un impegno d'onore davanti alla sua storia.
Francesco Crispi fu il precursore, il veggente; ma fu anche.; ahimè, il grande incompreso.