Rassegna storica del Risorgimento

GIBUTI
anno <1934>   pagina <79>
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Giòliti, ÌM freccia nel fianco 79
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E' necessario risalire a tutte le vicende diplomatiche per dimostrare che il fallimento del gran sogno africano di Fran­cesco Crispi trasse origine non tanto dai nostri rovesci militari in Eritrea, quanto dall'opera di accerchiamento politico che nell'Africa Orientale hanno sempre e tenacemente perseguito la Francia e Plnahilterra.
Il primissimo inizio della nostra azione africana ebhe luogo nel 1857, con la lettera di Cristoforo Negri, Direttore Capo Divisione del Mmistero 'Sardo degli affari esteri, a Monsignor Massaia, Vicario apostolico dei Galla, proponentegli di nego­ziare e di firmare un trattato col Principe più pMentè del-l'Àbissinia , e nel 1859, con la lettera del padre Leone dès Avanchères, Vicario di Monsignor Massaia, al Conte di Cavour per inviargli una lettera del Degiasmac Negsìé, capo del Tigrata Venne poi la legge di sovranità su Assab del 5 luglio 1885, la firma del trattato di Uccialli del 2 maggio 1889, e la notifica­zione dell'11 ottobre dello stesso anno dell'art. XVII di quel trattato (protettorato larvato sulla Etiopia) alle Potenze firma­tarie dell'atto generale di Berlino (1). Si giunse così ai protocolli del 24 marzo e 5 aprile 1891 per la déterminazioiie delle sfere d'influenza tra Italia e Inghilterra nell'Africa Orientale verso il Sudan e il Giuba; e alla convenzione del 12 agosto 1892 per la concessione, da parte del Sultano di Zanzibar, all'Italia delle stazioni di Brava, Merca, Mogadiscio e Uarsceich, agitato epi­logo di lunghe trattative, dal 1886 al 1891, con il Sultano di Zanzibar, col Governo Inglese e con la Società Britannica del­l'Africa Orientale. Finalmente, al protocollo italo-britannico del 5 maggio 1894 per completare con l'Inghilterra la dete-T minazione delle sfere d'influenza verso l'Etiopia anche per lo Harrar.
I protocolli italo-britannici del 24 marzo e 15 aprile 1891, preparati dal Ministro Crispi e firmati da Di Rudunì e da Duf-
(1) Art. XVII del trattato di Uccialli del 2 maggio 1889: Sua Maestà il Re a d'Etiopia consente di servirsi del Governo di Sua Maestà il Re d'Italia per tutte le trattazioni di affari che avrà con altre potenze o Governi .