Rassegna storica del Risorgimento

GIBUTI
anno <1934>   pagina <92>
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92 Angelo Piccioli
catara era ormai tutta fradicia e cadente. La Francia era stata spinta sulla costa del Mar Rosso affacciantesi all'Etiopia inizial­mente da un interesse anti-inglese e anti-italiano a un tempo; e successivamente, fino alla vigilia della guerra mondiale, era stata indotta a persistervi da un superstite interesse unicamente anti-italiano (4). Bastava questa sola enunciazione, per procla­mare crollata, nelle situazioni politiche europee conseguenti al gran conflitto, tutta l'impalcatura storica-diplomatiea di Gibuti : l'interesse anti-inglese sì èra assottigliato a poco a poco fino alla scomparsa completa, con la serie di accordi anglo-francesi con­clusi dal 1898 al 1906, e che erano finiti nell'Intesa, maturando
(4) L'enunciazione degli interessi politici che scinsero la Francia a costi­tuire la sua influenza etiopica ha appena bisogno di documentazione. Malgrado il trattato riguardante Obok, che la Erancia aveva col Sultano locale Diny Mohammed Ummed, fin dal 1862 essa non aveva mai sentito il bisogno di entrare nell'effet­tivo possesso di quella stazione; e non lo sentì che nel 1885, quando* cioè, e per il fatto che già costituivano le posizioni politico anglo-egiziane nel Sudan confinante con l'Eritrea, e anche appena dopo, per il fatto che la Società Ita­liana Rabattino si stabiliva ad Assai) (1882). e un primo trattato di amicizia era concluso (1883), ad Ancober tra Italia e Menelich Re di Scioa e di Cafra, con il quale è bene ricordare le nostre relazioni datavano fin dal 1872 con le famose lettere di richiesta di protezione inviate da Menelich al Re Vittorio Ema­nuele li. In quanto a Gibuti, la Francia non la occupò che nel 1888, quando, già procedendo l'Italia da Massaua occupata, era già concluso il trattato di alleanza con Menelik (1887) e già maturava in esso e nella mano libera ottenuta dall'Inghilterra, il trattato di protettorato di Ucciaili (1889), e l'Italia costituiva, per accordi con l'Inghilterra, le sue posizioni in Somalia, al Sud dell'Etiopia. È poi del 1894 il primo atto di concessione della ferrovia di Gibuti, che doveva . arrivare fino al Gaffa e al Nilo Bianco. Fin qui, dunque, interesse e concorrenza anti-inglese e anti-italiana a un tempo. Contro la ferrovia francese lottava non solo come poteva l'Italia* ma, più ancora, l'Inghilterra, finanziariamente e diplomaticamente. H sogno francese d'unione tra l'Atlantico e il Mar Rosso, attra­verso il Sudan, era principalmente anti-inglese; e l'Italia non vi rappresentava per allora che un imbarazzo secondario. Fulminato però, a Fascioda, questo sogno, e dispersene al vento del deserto le, ceneri con la delimitazione sudanese del 1899, l'interesse anti-inglese scompariva, e finalmente, da contrasto che era, diventava comunanza di interessi negli accordi dell'Intesa attorno al 1904, determinati e suggellati per sempre dal sorgere minaccioso e antagonista della terza Potenza coloniale, la Germania. Scomparso l'interesse anti-inglese, quell'imbarazzo secon­dario che in Etiopia era. etata fin allora l'Italia diventava necessariamente di prima linea por la Francia e la concorrenza si coloriva inevitabilmente di opposizione e di non soltanto larvata ostilità ostilità di cui non è il caso di rievocare gli atti per il fatto della nostra appartenenza al gruppo politico europeo della nemica Germania. La nostra debolezza politica interna, ripercuotendosi negli avvenimenti della guerra eritrea, fece il giuoco della opposizione della Francia, già stretta intanto cori l'Inghilterra per gli accordi dell'Intesa; i quali finalmente nel 1906 si apparecchiavano a porre l'ultima pietra sull'antico contrasto etiopico anglo-francese.