Rassegna storica del Risorgimento

GIBUTI
anno <1934>   pagina <101>
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Gihiiti, la freccia nel fianco 101
b) Per la Cirenaica: la linea di confine verso l'Egitto e il Sudan anglo-egiziano che passa da Ras-Jebelì e Solimi e lascia in territorio cirenaico, oltre l'oasi di Cafra, già ricono­sciuta dall'Inghilterra all'Italia, anche l'oasi di Giarabub, che era reclamata dall'Egitto.
In sostanza, dunque: nell'Africa Orientale, restaurazione dell'equilibrio a nostro danno turbato dopo il triste epilogo di Adua del 1896; in Tripolitania, una modesta rettifica di confine; in Cirenaica, passaggio a noi di Giarabub e dei luoghi santi del Senussismoj storicamente appartenenti al territorio libico.
l'esplicita dichiarazione brutalmente fatta dall'Inghilterra al Portogallo quando maturandosi le prese di possesso est-africane dell'Inghilterra e della Germania sul Sultanato di Zanzibar, verso l'accordo di Heligolaud il Governo portoghese sollevava incidenti, appoggiandosi sui diritti che gli venivano dalle precedenti sue convenzioni internazionali: ebbene, allora l'Inghilterra gli rispose che era senz'altro assurdo pensare che le stipulazioni inter alias acice potessero riguardarla ,. Ma v'ha di più. Alla vigilia della guerra italo-turca, la Francia tentava di occupare l'oasi di Gianet, alle spalle di Gadames; ma l'opposizione turca fu tal­mente recisa che il Governo francese desistè dall'attuare le sue intenzioni. Scop­piato, nel settembre 1911, il conflitto italo-turco, la Francia credette giunto il momento di creare il fatto compiuto, ed occupò Gianet. Ma alle prime nostre rimostranze il presidio venne ritirato, in attesa di future discussioni. Con queste rimostranze, ti Governo italiano pose allora sul tappeto, implicitamente, tutta quanta la questione del retroterra tripolitano, e il Governo francese implicitamente accettò la discussione. E il retroterra tripolitano significava e doveva significare, per la frontiera occidentale della Libia, la via aperta alle popolose e ricche regioni gravitanti sul lago Ciad, di cui Gat, Gadames e Gianet rappresentano a nord le vie di sbocco: non potevano dunque esservi dubbi né contestazioni sul diritto dell'Italia e reclamare hi via di Barruu-Bilma-Tumino ; mentre a nord di questa linea il punto di vista franco-inglese, con le corrosioni di territorio esercitate durante il dominio ottomano, tendeva a spostare il nostro confine interno tripolitano, deli* cuiuindolo sulla linea Gat-Tummo-Murzuk, eiè in un vero cu! de sac che avrebbe tagliato irrimediabilmente la nostra colonia mediterranea dai fruttiferi bacini
centrali.
Tali precedenti spiegano come la parte meglio illuminata dei colonialisti il aitarti reclamasse a gran voce, alla vigilia della conferenza della pace, che le nostre richieste dirette a ristabilire l'equilibrio daìT hinterland tripolitano fossero le seguenti; a) la parte nord del bacino del Ciad, col Canem e col Uadai; b) le località occupate dalla Francia dopo la nostra occupazione della Libia, sulle vie carovaniere che dalla nostra colonia conducono al Ciad, e cioè le oasi di Gianet, del Cauar (Bilma); il Borea ed il Tìbesii: per modo che le cinque grandi carova­niere lungo le quali svolgeva*! in passato il commercio fra il Centro Àfrica ed il Mediterraneo e che anche oggi, sebbene tale commercio abbia perduto una parte notevole Iella sua importanza, sono seguite dalle carovane, restassero completamente libere ed in nostro possesso; e) la carovana diretta fra Gadames e Gal; d le .?<> di comunicazione fra Gat e Tumrao; e libero passaggio sulla carovaniera Garbi-meS'Fort Poli gnau-Gai.