Rassegna storica del Risorgimento

GIBUTI
anno <1934>   pagina <106>
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106 Angelo Piccioli
delle sponde di questo mare; né ricordiamo le tradizioni levane tine delle repubbliche medioevali: a provare la necessità che il nostro Paese dovesse avere larga parte nella nuova sistemazione, gli argomenti erano e venivano considerati anche dai nostri alleati inoppugnabili, ed in senso assoluto preponderanti su quelli che ogni altro stato potesse addurre. Invero, l'Italia è Potenza essenzialmente mediterranea, mentre l'Inghilterra e la Francia sono Potenze oceaniche. Per quella, base fondamentale dell'esistenza è ancora e sempre il bacino orientale del mare che fu già due volte romano e italico; per queste, la grande espan­sione è al di là degli stretti, sulle sponde più vaste degli oceani, dove contano possedimenti estesi per diecine di milioni di chi­lometri quadrati.
Tuttavia, l'Inghilterra possiede tutti i punti strategici del Mediterraneo: Gibilterra, Malta, Porto Said e, con l'Egitto e la Mesopotamia, le due porte, terrestre e marittima, dell'Oriente; la Francia e di questo si ricordi il Fidel che affermò la Siria compenso inadeguato ai diritti del suo Paese col Ma­rocco, l'Algeria, la Tunisia ha il dominio completo del bacino occidentale.
Noi, Potenza mediterranea, abbiamo soltanto la Libia e il Dodecanneso : le isole, sentinelle avanzate di un esercito che non esiste ancora, e la colonia continentale che, all'inf uori del suo valore politico, è;, per i nostri bisogni, un possesso pressoché negativo. Essa, difatti, non crea il largo respiro che occorre ai nostri polmoni, non attiva una corrente di traffico e di lavoro, jiòli ci avvicina all'Oriente, non si riannoda alla vita dei nostri possedimenti più a mezzogiorno: è colonia necessaria, ma per gran parte inerte. H traffico, l'espansione, la ricchezza, l'avve­nire sono più oltre. Ne è prova che la nostra emigrazione sulla costa settentrionale africana si dirige prevalentemente in Tu­nisia e in Egitto, in territorio francese e in territorio d'influenza britannica.
Ecco perchè nel Mediterraneo appunto noi avremmo dovuto riparare, coi vantaggi futuri, ai danni e alla trascuratezza del passato, mentre gli alleati pensavano solo ad accrescervi i loro interessi; che noi avremmo dovuto crearvi un dominio, mentre essi non avevano che ad integrarlo, che noi avremmo dovuto provvedere a necessità inderogabili per la nostra esistenza, mentre essi ne traevano solo arricchimento; che noi avremmo