Rassegna storica del Risorgimento
GIBUTI
anno
<
1934
>
pagina
<
107
>
Gibùti, la freccia nel fianco 107
dovuto concentrare colà la parte migliore della nostra espansione, mentre essi avevano giganteschi possessi in ogni altra parte del globo (possessi che dopo la guerra accrebbero a dismisura) (8).
Ecco perchè, prima della guerra, e durante i primi tempi della nostra entrata nel conflitto, gli uomini politici meglio avvisati e responsabili di Francia e d'Inghilterra s'erano spinti a prometterci la pelle dell'orso di una zona dell'Asia Minore.
Ciò non ostante, noi nulla chiedemmo, alla Conferenza della pace per l'integrazione del nostro dominio nel Mediterraneo.
E dimostrato, dunque, come, in base alle stesse promesse e previsioni dei nostri alleati, il programma di rivendicazioni da noi portato alla Conferenza della Pace non potesse esser tacciato di megalomania.
Di megalomania non poteva e non doveva essere tacciato, anche in considerazione che il programma non faceva cenno come abbiani già notato della grossa rivendicazione del retroterra libico, che si presentava come questione giuridicamente trattabile e diplomaticamente rivendicabile.
vra.
È veniamo allo svolgimento della Conferenza della Pace.
Il 7 maggio 1919 il Consiglio Supremo (presenti, per l'Italia, il Presidente Orlando e il Ministro Sonnino) adottò la seguente decisione :
La Francia e la Gran Bretagna faranno insieme una rac- epm ari dazione alla Lega delle Nazioni per l'avvenire delie colonie del Togo e del Camerum;
(8) Ma v*ba di più. Noi entrammo in guerra anche e sopratutto per aver Trieste ; ma di Trieste - - ed è dimostrato in modo incontrovertibile - - il nèces* sano complemento e il Levante* cui serve da porto pei traffici con tutto il mondo, da piazza bancaria, da centro maggiore degli affari e della navigazione marittima, Gli interessi triestini ed italiani nell'Asia Minore, riuniti, erano, secondo le sta* astiche del 1931, assai maggiori di quelli di ogni Stato europeo, e quasi il doppio - per settecento milioni annui di piastre --di quelli francesi: formidabile ipoteca economica sulle sponde orientali del Mediterraneo, che di quelle sponde assorbiva come assorbe il maggior volume di energie.