Rassegna storica del Risorgimento

GIBUTI
anno <1934>   pagina <109>
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Giòliti, la freccia','nel fianco 109
lora l'art. 13 del trattato di Londra avesse dovuta Hsjs:itìter-pretato a danno dell'Italia nella sistemazione generale, il Go­vernò italiano m avrebbe rinunziato; e che quello che noi domandavamo ed esigevamo era un trattamento di uguaglianza di fronte agli Alleati.
Passando all'esame generico delle nostre varie richieste, Lord Milner espresse le seguenti opinioni :
Jf - Non sollevò obiezioni di massima alla rettifica tra Egitto e Cirenaica, compreso il triangolo verso il Darfour.
2 Quanto al SomaKland britannico, Lord Milner disse che l'Inghilterra non poteva cedere nulla, essendo quella re­gione di importanza essenziale per Aden dal punto di vista mi­litare. Dopo la discussione, convenne che se ne sarebbe potuto eedere una parte all'Italia.
3 Per Chisimaio e Giuba accettò in massima la ces­sione all'Italia facendo notare che il prospero avvenire che at­tende quella regione è il valore della cessione. Lord Milner ac­cennò alla singolarità della situazione per cui solo l'Inghilterra si trovava a far concessioni all'Italia di qualche valore.
Circa Gihuti, Milner disse che la Francia non lo avrebbe mai ceduto.
L'on. Orlando chiuse la conversazione affermando il diritto dell'Italia di partecipare ai mandati.
Il 16 maggio ebbe luogo a Parigi la prima riunione della Commissione. Erano presentà Lord Milner, il Ministro Simon. Crespi e il comm. De Martino; Lord Milner venne eletto Pre­sidente. Il Ministro Crespi espose il programma italiano, com­prendente i seguenti punti : 1) Le carovaniere Gadames, Ghat, Tummo; 2) Le oasi di Giarabub e la delimitazione delle fron­tiere sud-ovest ad est della Cirenaica; 3) La cessione della ce Cote Francaise des Somalis ; 4) La cessione del Somaliland britan­nico; 5) La cessione di Chisimaio e del Giubaland.
Lord Milner e Simon manifestarono l'impressione che le nostre richieste sorpassassero notevolmente la portata dell'ar­ticolo 13, comprendendo non rettifiche dì frontiere bensì assor­bimento di intere colonie, e facendo risaltare il nostro vero scopo di porre l'Etiopia sotto l'esclusiva influenza italiana. Crespi replicò chiarendo il testo e lo spirito dell'art. 13, che affermava i diritti dell'Italia ad equi compensi, e spiegando come la parola notamment non dovesse servire a definire la por-