Rassegna storica del Risorgimento

GIBUTI
anno <1934>   pagina <123>
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Gibuti, la freccia nel fianco 123
spettato : energie che crescono o che vengono meno : potenze di rinuncia o di moto, che si disperdano o che si disciplinano.
Dopo aver dato intelligenza, hraccia e ricchezza a tutto il mondo, seminando per tutte le; contrade di Europa e dei cinque continenti i suoi figli, l'Italia si è posto il problema della razza e della forza, della sua unità come potenza e del suo diritto di espansione nazionale.
H problema demografico dell'Italia supera di mille cubiti la realtà delle attuali nostre posizioni coloniali.
In un discorso al Parlamento Nazionale, un nostro Ministro delle Colonie pose come compito dell'Italia, da svolgere nell'im­mediato decennio, il trasferimento di 300.000 italiani nelle co­lonie mediterranee della Tripolitania e della Cirenaica.
Ora, l'accrescimento annuale del popolo italiano è di circa 500.000 italiani all'anno. Ad ogni sorgere di sole, cioè, più di 100 nuovi italiani vengono ad assidersi al desco comune. E non dimentichiamoci che nel 1913, e cioè nell'ultimo anno del rego­lare flusso della emigrazione, furono 372.000 i uostri connazio­nali che si recarono all'estero.
La demografia diventa fatto politico quando da un lato sono chiuse le porte oceaniche della emigrazione e dall'altro la Na­zione risorta dopo la guerra e con la Rivoluzione Fascista non è più disposta a servire da vivaio per i campi d'Europa o per le piantagioni e le miniere d'America, ma vuole essere e valere come popolo e come Stato.
L'istinto storico col quale affrontammo la tremenda guerra, oggi, da quando l'Italia è diventata elemento determinato e deci­sivo della politica mondiale, risorge come un categorico comando.
L'Italia e, oggi, una grande e forte potenza di più che qua­ranta milioni di uomini, crescente, dinamica, espansiva, non solo nel campo demografico ma in tutti i campi dell'energia umana, provata ormai nel dolore e nel pericolo, temprata allo sforzo ed alla milizia, esperta della guerra, fiera e consapevole della sua forza e del suo destino, risoluta ad attuare oltre i suoi confini il genio creativo della sua razza.
Questo processo, il processo della sua rinascita interiore ed esteriore, si è aperto nel sangue e nella passione della nazione: nessuna forza umana può ormai più arrestarlo.
Né si arresterà. Perchè un Uomo il destino ha donato alla Patria, uno di quegli uomini senza requie e terribili a tira-