Rassegna storica del Risorgimento
1799 ; SALERNO
anno
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1934
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pagina
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132
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132 Ruggero Moscati
Quali, era, fossero le condizioni del Salernitano durante la immediata restaurazione possiamo scorgere leggendo degli inediti documenti conservati nelP archivio riservato della Reai Casa Borbonica ì i dettagli delle operazioni eseguite dal consigliere don Vincenzo Marrano (14).
Il Marrano, che iniziò la visita, assistito da 120 uomini di truppa a massa , ritrovò la provincia nella più desolata anarchia : non si prestava egli scrive la dovuta obbedienza alle leggi ed ai magistrati, ognuno si faceva lecita l'esportazione delle* armi ; i costumi erano depravati, le uccisioni, i furti, i saccheggi all'ordine del giorno. Mancava quasi dapertutto la forza armata ed in alcuni luoghi perfino l'Autorità costituita. Un'odiosità dichiarata del popolo contro i gentiluomini, sotto pretesto che tutti lusserò macchiati di fellonia, per profittare delle loro sostanze, faceva vivere ciascuno in continua agitazione, vedendosi ad ogni momento esposto al pericolo di esser massacrato . Gli individui delle truppe in massa, persuasi di essere stati i conquistatori del regno, mantenendosi armati, disponevano di tutto e si facevano lecita qualunque cosa: credevano poi di poter disporre a loro piacere dei beni di coloro che avevano nelle passate vicende a adottato gl'infami strumenti repubblicani: regnava infine la miseria e questa si rendeva più sensibile per l'alterata ragione delle derrate, e per la falsa credenza della immunità de' pesi fiscali ebe producea riluttanza al di loro pagamento .
In un documento di quei giorni, la Giunta del Governo doveva con dolenti parole deplorare la ritrosia di pagarsi dalle popolazioni del Principato Ci tra i pesi fiscali per le promesse fatte loro dal cardinal Ruffo, dicendo volersela sostenere con le armi alle armi .
Persuaso il Marrano che i disordini denunziati non fossero dipendenti da spirito repubblicano e da una mancanza di attaccamento alla Monarchia, mise in opera tutta la sua energia per ristabilire una rela-
mente guarnita di coccarda tricolore, ed a compimento della desiderata rivolli-a zinne ha cretto l'Albero della liberta a norma della Costituzione Francese col-a l'applauso, ed evviva di tutta intiera la popolazione, essendosi proclamata la religione, la repubblica Francese, la libertà, la repubblica Napoletana. Non fu a carcerato. Sopravvenne l'infinito elei 30 maggio 1800 .
(p. 158). D. Gerardo Curdo Sciarpa di Polla Fu destinato Capo della truppa Civica in Polla in tempo della rivoluzione. Andava pattugliando di notte a e di giorno- per quell'abitato alla testa di 30 individui li più facinorosi ed atti 0 alle armi. Fu indi eletto Comandante della Truppa Regalista per timore che v non disastrasse la eontrorwi.luzio.fm colla gente facinorosa di sua immediazione .
(14) Casa Reale, Segreteria di Giustizio sino a tutto il 1805, f. 1666.