Rassegna storica del Risorgimento
1799 ; SALERNO
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1934
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pagina
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137
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Per le fonti della Storia del 1799 in provincia di Salerno 137
(Copia) FERDINANDO IV RE DI NAPOLI. Oggi 29 giugno dell'anno 1799 nel pubblico sedile di questa Regia terra di Sicignano, ove sogli onsi trattare li pubblici affari, dimandata la licenza per lo di festivo, precedente emanazione del banni per l'abitato di questa Patria e suo casale di Terranova, coll'assistenza, intervento e presenza del sig, D. Carlo Mansoni, regio giudice locale e dei rappresentanti di questa Università Attanasio De Sio sindaco, Bartolomeo Broccolo capo eletto, Giovanni Brindesi. Felice De Rosa e Vincnzo Pepe eletti, si propone o signori-cittadini congregati qualmente, siccome questo stato era soggetto alla giurisdizione dell'illustre contessa di None utile Padrona dello stesso, perchè domiciliata in Torino, nel mese di agosto del passato anno 1798 con Real Dispaccio fu seque* strato a conto del Re N. S. (D. G,), ed oggi coll'abolita ed abbattuta Repubblica viene governato a conto di S. M. (D. 6.) per cui ha destinato il Regio Erario, e creato il Regno Governatore.
E siccome questa popolazione in tempo che la falsa Repubblica reggeva, e fioriva nelle cospicue città del Regno, e specialmente nella capitale, fu la prima a dichiararsi fedele, e costante verso la Real Corona, senza veruna forza si dichiarò per tale, si armò contro de' nemici dello stato, e procurò seguala e fatto forzosa* mente regalizzare il popolo di Postiglione confinante al nostro lenimento, non che ben tre volte fatto tagliare l'albero della falsa libertà da questi cittadini, mercè il comando e scorta del colonnello delle Reali Truppe don Alessandro Schipani; qui acquartierato con migliaia di persone, che corrivi li Postiglionesi d'essere colà andati li nostri compaesani a tagliare l'infame albero, e mettere la briglia della fedeltà verso il Principe al ribello popolo di Postiglione, che ha spogliato Persano, dismessa la Real caccia, ed unitosi cogli Francesi, ed altri nemici dello stato, alli quali diede Polio e grano del Re, si portarono in questa patria e suo casale di Terranova, incendiarono case, spogliarono il Paese del tutto, ed assassinarono le Chiese, con scassare anche le custodie, e per avarizia prendersi l'argento delle porteiline e Pisside, buttarono le particole consagrate a terra, e calpestate, che non avrebbe fatto il pessimo eretico del mondo, e rubati più animali di questa Patria che ascende il furto a ducati circa ventimila.
Non sazi di questo pretendono da rei e ribelli del Re farsi attori, hanno avuto lo spirito di ricorrere contro questa cittadinanza accusandola di spoglio fatto in Postiglione, e ne pende l'informazione. Perciò si propone ai signori cittadini congregati, che si ricorra da ogni Superiori non solo per dichiarare la volontà di questa Cittadinanza, la quale è stata costante verso la Real Corona, ma ancora a dimandarli in grazia di ammettere questo stato come fedele sotto al suo diretto governo con dichiararlo regio, e con qualche privilegio, e non sia soggetto a Feudatario, e rispetto a quello commesso da Postiglionesi, li quali ancora giornalmente minacciano questi naturali, commetterne l'informo contro de' medesimi, ed altri invitati, e far restituire quel che hanno preso. Ma perchè a tale disimpegno ci vuole persona del nostro paese che assista in Napoli appresso a superiori, ed avvocati coli'informo della viva voce, mentre si è fatto un dettaglio del nostro compaesano Antonio Nitto, che si è eletto e acclamato dai Cittadini, Perciò ognuno dia il suo parere senza strepito e rumore.