Rassegna storica del Risorgimento
PINTO MICHELANGELO ; REPUBBLICA ROMANA (1849) ; RILLIET-CONSTAN
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1934
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La missione di Michelangelo Finto 169
contrario sistema) può divenire argomento cui non si risponde eoe rifiulando il sussidio e dichiarando il volerne paralizzato l'effetto : né Tutta né l'altra di queste idee sono albergate nella mente del Ministero.
Perchè alla diplomatica astuzia fosse tolto il vantaggio delle sempre ambigue né mai contestabili risposte verbali, m'era avviso che ciò potesse farsi soggetto di una ragionata nota al Ministro degli Esteri onde si conducesse a riscontrar per iscritto. E perchè la fallace e doppia politica dell'ex-Presidente Gioberti non ha in ciò fatto che rendere più pronunziata e incontestabile l'opinione pubblica in torno a Roma e Toscana: che promuovere la esplicita dichiarazione della Camera dei Deputati nell'Indirizzo di risposta al discorso della Corona; che precipitare la irreparabile caduta di chi si fece iniziatore e sostegno di quel sistema patricida e bugiardo, non potrebbe un Ministero ricomposto sulle rovine del crollato edificio o negare una risposta o pronunziarsi in faccia al Parlamento e al Popolo in modo contrario all'espresso voto dell'uno, alla imperiosa volontà dell'altro. E molto meno il potrebbe ora che i prodi del Piemonte corrono volenterosi e pei primi incontro ai cannoni di Radetzki. Sebbene tu ti oc io non potesse essere sfuggito alla avvedutezza del cittadino Feliciani non istinto, Egli mi disse, conveniente, lo spingere il Gabinetto Sardo e pronunciarsi apertamente ed in iscritto in cosa di tanto rilievo sempre incerto com'egli è del tenore della risposta che ne risulterebbe. Aveva a tal uopo evitato sin qui di sfidare in iscritto il Ministero né stimar utile l'avventurarlo in questo momento. Rispettando altamente l'opinione del cittadino Feliciani né intendendo punto di avversarla mi volli ancora permettere di osservare che in virtù delle accennate circostanze la risposta del Ministero in tal forma e sotto tali auspici provocata non poteva riuscire che favorevole al Governo della Repubblica a meno che non fosse piaciuto ai Ministri di rinnovare a proprie spese l'esperimento tanto infelicemente tentato dall'ex-Presidente dei Consiglio di cui d'altronde mancherebbe ad essi la grandezza del nome per renderne almeno memorabile la rovinosa caduta. Fidando però nel sistema di più prudente riservatezza da lui seguito finora, non si mostrò propenso il Feliciani a portarvi questa la suo parere) eccezionale modificazione ne io doveva poter giungere ad una indiscreta insistenza tanto più che non consapevole delle istruzioni da esso ricevute, ignoravo che con questo consiglio potessi in parte contrariare le vedute del Governo della Repubblica. Da quanto poi ho da ogni parte raccolto ecco in brevi parole l'idea generale che in queste poche ore di permanenza mi fu dato formarmi sulle disposizioni del Piemonte rispetto all'Italia Centrale. Il Ministero nella maggiorità sente l'anima del Gioberti, ne avversa palesemente le opinioni, mancando della sua pertinacia per sostenerle, ne seguirebbe però forse in gran parte il sistema se lo concedesse la Camera; Io dichiarerebbe al pubblico se avesse il coraggio di farlo, tende al rimorchio il voto della Camera trascinato e non coscienzioso. La Camera non transige; per principio vuol riconosciuto nei popoli il diritto di sovranità e vuol perciò riconosciuto in fatto nei: popoli di Roma e Toscana l'esercizio di questo diritto. Conta inoltre sul loro sussidio per la guerra dell'indipendenza. Il Ministero dice che riconosce implicitamente questo diritto, né perciò molesterà mai quei popoli che lo hanno esercitato: ma facendone questione di opportunità teme nemica la Francia qualora si avesse egli a condurre neli'itante ad atto di esplicito riconoscimento. Sugli aiuti non conta mentre ha sempre nelle orecchie l'assioma di Gioberti che l'Italia centrale non può d'are né un nomo nò uno scudo . Indi a verificare l'asserto e fidando di veder smentito le predizioni dell'ex-Presidente del Consiglio confermate dalla opinione del Ministero mosse per consiglio dei Deputati la missione di Valerio. Ora i rapporti di questo riferiscono esser l'Italia centrale in istato di fornire soldati e denaro per la guerra della indipendenza se smentisce in tal guisa la voce bugiarda il Mini-