Rassegna storica del Risorgimento

PINTO MICHELANGELO ; REPUBBLICA ROMANA (1849) ; RILLIET-CONSTAN
anno <1934>   pagina <178>
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Elena Vecchi-Pinto
xxm.
Berna 5 aprile 1849.
Al cittadino Carlo Rusconi Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Romana
Riservata
Cittadino Ministro, Giunto a Berna mi sono recato questa mattina dal citta­dino De Boni Incaricato della Repubblica e concertati insieme abbiamo veduto senza ritardo il Generale Reilliet de Constant. Dopo avergli consegnato il dispaccio del Governo da voi trasmessomi a Torino insistemmo vivamente perchè accettasse le ripetute offerte che il Governo della Repubblica per iscritto ed in vpce gli faceva pervenire. Eliminate in parte le difficoltà da lui affacciate per la già emessa rinuncia ci adoperammo a ribattere gli argomenti ch'egli adduceva per consolidare la sua precedente determinazione. Non si tacque inoltre ma si toccò con delica­tezza che il Governo nell'interesse di veder affidato l'importante Ministero di Guerra e Marina, a persona di tanta e sì meritata fiducia verso la quale stimava debito usare i più scrupolosi riguardi, non si sarebbe arrestato innanzi a conside-razioni finanziarie qualora per la nuova organizzazione amministrativa stimasse il Generale di valersi dell'assistenza- di qualche persona sulla cui abilità ed espe­rienza potesse sicuramente contare. A quest'ultima parte egli sembrò prestare più. benevole ed indulgente attenzione. Del resto ascoltò poco, interruppe sovente, parlò moltissimo. Domandò dello stato del paese e delle milizie: ripetè le difficoltà che incontrava uno straniero nell'assumere incarico-;si rilevante; del tempo che si richiede per adempiervi completamente; del timore di venire interrotto a mezzo dell'opera. Parlò con qualche fiducia della stabilità della Repubblica Romana: interrogò sulla possibilità di accordi col Pontefice; con mirabile rapidità previde e quasi prevenne la nostra negativa risposta e volse la domanda per modo di sta­bilirne la indipendenza nell'esercizio de' suoi spirituali poteri. Dopo tutto ciò. si fece a narrare come Madama Rcilliet-Constant attualmente a Parigi si trovi in grado di interpellare la Repubblica Francese per ciò che concerne la sua opinione intorno agli Stati dell'Italia centrale: osserva come ad una signora avrebbe forse Luigi Napoleone esternato ciò che si sarebbe fatto con riguardo di palesare ad un nomo. Egli non aggiunse che l'opinione del Presidente avrebbe determinalo la sua risposta ma il suo discorso autorizzava a interpretarlo. Prolungata di molto la conferenza e cercatosi per noi di venire ad una conclusione non fu possibile di condurvi il Generale il quale eludeva le mie istanze stringendomi la mano e domandandomi l'indirizzo per farmi visita e alle nostre interrogazioni rispondeva con profusione di complimenti e gentilezze in mezzo alle quali senza decisivo ri­sultato dovemmo dividerci.
Domani tornerò a vederlo e dopo aver rinnovato con quanto calore potrò le mie premure dopo over tentato ancora una volta di vincere colla persuasione i suoi dubbj non tralascerò di fargli con tutta delicatezza intendere : .come nella nascerne Repubblica l'interesse vivissimo di ottenere a Ministro della Guerra un tanto nomo non b disgiunto dalla urgenza estrema di immediato provvedimento.
Ho fiducia pertanto di potervi dentro domani informare dell'esito definitivo, il quale d'altronde dubito purtroppo non abbia a rispondere ai vostri desideri, fi cittadino De Boni che alle precedenti sue pratiche per ottenere l'assento del