Rassegna storica del Risorgimento
STURBINETTI FRANCESCO
anno
<
1934
>
pagina
<
183
>
Appuntì e notizie 183
altre città riavesse ancora il suo Musco, ma in una sede più adulta ed opportuna, :'ft -si arricchisse di tutto quel molcriale clic ora .giare alla rinfusa in luoghi assolutamente inadatti, come ad es. la raccolta Mayr, che ora si conserva nell'abbandonata Casa della Patria, l'Archivio Antolini. quello Recchi, Muzzarelli e Motti che si conservano 1 rovvisoriainente n<;11'Archivio Comunale di Ferrara, ecc.; e facendo appello, con opportuni e significativi paralleli, alla cittadinanza ferrarese perchè dia in deposito temporale o doni al Museo tutto il materiale storico documentario che possiede.
Il problema è interessante e va considerato con quella cura e quell'attenzione ch'esso realmente merita. Il Podestà ha formalmente promesso di riordinare il Museo su nuove e più vaste basi e di dotarlo di una sede propria adatta ad accogliere il vasto materiale che deve ospitare; ed ora non rimane che di nominare una commissione cittadina, la quale, sull'esempio di tonte altre città, si occupi per avere" dalle famiglie tutta quella documentazione storica che può interessare lo studioso. Vedremo: dal canto nostro, formuliamo l'augurio che il Museo possa esser quanto prima aperto al pubblico e abbia quell'ordinamento e quelle cure che una istituzione cosi bella e interessante merita ai fini della nostra cultura.
* * *
A PROPOSITO DI FRANCESCO STDRBINETTI. - - Nel passato fascicolo fu dato in Opuscoli ed estratti sommario cenno di un breve saggio che un noto ed appassionalo studioso della Roma ottocentesca, CECCAKIUS (Giuseppe Ceccarelii), ha consacrato a Francesco Sturbinetti, senatore della Repubblica Romana (in Roma a 1933-XI, fase. 7-8*9-10). Scarse sono, come è noto, le notizie a stampa sullo Sturbi* netti: tanto maggiore quindi il merito di CBCCARIUS, che è riuscito a raccogliere discreta messe di documenti negli Archivi di Stato di Roma, di Torino, di Genova, nell'Archivio storico Capitolino, nel Fondo Spada in Vaticano, nella Biblioteca del Risorgimento di Roma e nella raccolta di mons. G. Biasio iti. La rievocazione dello Sturbinetti è compiutissima ed improntata a manifesta benevolenza, sebbene CECCA* HIUS alia fine non nasconda qualche dubbio di fronte al laconico e preoccupante ri* cordo delle gesta politiche di lui scolpilo sulla lapide sepolcrale: Studio rerum no* vampi a. MDCCCXLIX abreptus et exsul resipuit --.Redilus yeniani a Ponte* fice Maximo consecuius est . L'incertezza del biografo è pienamente giustificata. Anche con lo Sturbinetti siamo di fronte ad una di quelle molle figure del Risorgi* mento romano trovatesi a recitar troppo diliìcile parte dì novatori, di rivoluzionari, di repubblicani senza chiara coscienza di quello che facevano e delle responsabilità che assumevano. DaB'cntusiasmo per il Pio LX dell'amnistìa alla notte del 9 feb* braio, all'inevitabile esilio e al malinconico laudabili ter se subiecit finale, queste brave persone, sono passale con assoluta semplicità e piena buona fede. Per la gran parte di loro non si può neppure parlare di dramma intimo o, più accentuata* mente, di tragedia spirituale. Senza alcuna preparazione politica, privi di contatti con quel più vasto mondo che viveva al di là delie più o meno alte barriere della Roma papale, questi curiali e avvocali; di Ilota, tipo Sturbinetti e Armellini, non furono in grado di valutare nettamente l'importanza degli eventi in mezzo ai quali si trovarono a vivere e, presi dal fascino di Pio IX, non discussero, non cercarono di capire, accettarono tutto per sentimentale adesione e chiesero sempre di più per il desiderio che il loro idolo non fosse diverso dall'ideale che essi si erano foggiati. E plaudirono alle riforme amministrative e ai mutamenti istituzionali, e piansero vere lacrime per la benedizione all'Italia e per la partenza delle milizie per il campo, e, non diversi da quei buoni e semplici popolani che ebbero in CieèruHechio la guida l'eroe, incapaci di intendere le necessità dellu politica