Rassegna storica del Risorgimento

STURBINETTI FRANCESCO
anno <1934>   pagina <184>
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184 Appunti è notizie
papale, sì crearono l'immagine di un Pio JX liberale circondato da una corte reazionaria e austriacante, dapprima, poi si irritarono con il proprio idolo, non ebbero una parola di deplorazione per l'uccisione del Rosa o per gli eventi del 16 novembre, si adattarono facilmente alla fuga del Papa e si svegliarono .una bella mattina repubblicani. Un Gabussi, un Galletti, un Scifoni avevano, almeno, nel loro passato di cospiratori e di liberali giacnbincggiunti qualche cosa che li prepa­rava alla trasformazione, ma questi bravi avvocati della Sacra Rota?...
In ogni modo, si torna a dire, la loro buona fede è fuor di dubbio. Sono sempre convinti di essere sulla via diritta e non sentono alcuna preoccupazione per le tappe saltate. Finche possono cercano, anzi, di placare il popolo, di persuaderlo a pazientare finché il loro Pio IX tornerà sulla buona strada, e al loro Pio IX rivol­gono discorsi e indirizzi: ma ci vuol altro che parole e bei proclami.
Ci sembra che la seguente letterina inedita dello Sturbinetti al Galletti, nella quale è la conferma che l'indirizzo di cui parla CECCÀRIUS è opera del primo, giovi a convalidare quanto abbiamo detto.
A. C. Roma, 13 maggio 1849 (sic, ma 1848)
Ricevo con sommo piacere la vostra lettera del 9 corr. nella quale riconosco a il vostro buon animo verso di me, ed a questo attribuisco le lodi allo indirizzo a scritto in somma fretta nella sera stessa in cui lasciai .il Ministero. Io stimai neces- sarto questo atto anche per la pubblica tranquillità, per aprire la via ad una risposta die facesse risorgere un nome a noi caro, e per tutti interessante. Nel e paese fu bene accolto, quantunque non mancasse la opposizione nella frazione << di un partito.
a Godo che vi siate risoluto ad accettare di nuovo il Ministero, Io stimai di a ricusarmi per naturale avversione alla incertezza di condotta che rimaneva tuttora, a Spero presto rivedervi, e lo desidero con ansietà perchè mi è a cuore la quiete a interna necessaria ora più. che in altra circostanza qualunque. a Amatemi e credetemi sempre
Ser. V. ed A. aff. F. Sturbinetti .
L'atteggiamento dello Sturbinetti il 15 e il 16 novembre non è esente da censura. Quel suo raccontar aneddoti di cattivo gusto al Pontefice e le a disono­revoli parole... quasi a lode dell'omicidio di Rossi non gli tornano ad onore, ne attestano della sua sensibilità politica (Carteggio Minghetti-Pasolini, I. 168-169). E raffrettato chiedere al Consiglio di Stato [Carteggio cit. I, 91) se il Papa fuggendo da Roma fosse già decaduto dal diritto di sovranità a ci mostra uno Sturbinetti troppo frettoloso ed impulsivo. Passi per un Canino e uno. Sterbini, ma per un Presidente del Consiglio dei deputati ed ex ministro 1... Forse un poco c'entrava una certa ingenua illusione sulla propria indispensabiltà. 0 non c'era anche il suo nome tra i cinque indicati dal Circolo Popolare il 19 dicembre per un Governo provvisorio (Carteggio cit., I, p. 110)? E Rodolfo Audinot. nel "50, potrà addirit­tura scriverò, rammentando t'ultima seduta del Consiglio dei Deputati: Dicesi che Sturbinetti fosse d'accordo nel dar la propria dimissione onde la Camera non sì trovasse più in numero {(Epistolario ili L. C. Farìni, H, 307, Audinot a Fari ni)...
a Valente giureconsulto, ma inetto uomo politico e di mutabile carattere lo dice il Toniniasorii (Lettere inadUe di M. D'Azeglio e F. Guallerto, pp. 252*253 n.): e l'atteggiamento tenuto dallo Sturbinoli! giustifica in qualche modo il severo giudizio. tVel 1851 Felice Scifoni allora esule a Venderne, comunicava al Pianeiani di aver letto nei Constitiuioiinel la notizia della grazio accordata dal Pontefice, tra gli altri, allo Sturbinetti (leti, del 27 febbraio 1851 in Ardi. Pianeiani, Archivio di Stato di Roma). La notizia era, per allora, falsa, e falsa doveva rimanere per qualche anno ancora. Il 17 maggio 1854 lo Sturbinetti scriveyà da Genova all'amico