Rassegna storica del Risorgimento

STATO PONTIFICIO
anno <1934>   pagina <197>
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Libri e periodici 197
GENNARO MABM MONTI, La difesa di Venezia nel 1848-49 e Guglielmo Pepe; Roma, Collezione Meridionale Editrice, 1933, in-8" pp. 283, L. 30.
I documenti pubblici ed ufficiali rilevava tempo fa, in una recensione ali Alberti, Michelangelo Sciupa non bastano a rivelare intera l'anima e l'opera degli uomini . La rivalutazione della storia del nostro Risorgimento dove anche fondarsi sulle memorie e sulle corrispondenze private, che alle volte bastano ad illuminare a pieno figure ed avvenimenti. Ora, è proprio su di una fonte privata insospettabile che G. M. Monti ha condotto il suo notevole lavoro, ehe e stalo pubblicato dapprima nelle pagine dell' Archivio Storico Calabro Lucano e che ora, corredato di aggiunte e di un ampio indice di nomi, forma un volume deUa pregevolissima Collezione di Studi Meridionali, diretta da Umberto Zanotti-Bianco.
11 Monti, dicevo, ha abbondantemente sfruttalo il carteggio inedito di Guglielmo Pepe, lo parte cioè non utilizzata dal generale nelle sue Memorie o dal Carrano nel suo noto lavoro biografico; corteggio già in possesso degli eredi della Cowendry ed ora conservato in Napoli nel ricchissimo Archivio privato dei conti Pironti. Non mi fermerò qui sulla importanza dell'intera raccolta, perchè su di essa fu già richiamata l'attenzione degli studiosi del Risorgimento da una interessante comunicazione dello stesso Monti, al XX Congresso sociale di Roma (Fonti per la storia del Risorgimento: I carteggi familiari inediti di P. Colletta e di G. Pepe in Atti del Congresso, Roma, 1933); dirò solo che un valore di prim'ordine hanno le lettere, scritte quasi giorno per giorno dal Pepe alla futura moglie e al fratello Florestano negli anni 1848-1849. Ed è questo, appunto, il nncleo principale che ha fornito materia al volume che ora ha luce; accanto alle lettere originali del Pepe vi è però ed è stata anche acutamente utilizzata tutta una serie di lettere dirette al generale da corrispondenti italiani e stranieri, quali il Mamiani, il Tommaseo e Luciano Murat, e uno abbondante raccolta di documenti ufficiali, conservati in originale o in minuta, sulla organizzazione della eroica difesa di Venezia.
Questo volume del M., che si impone per novità di informazione e per piena serenità di giudizi, è una difesa ad oltranza del generale Calabrese; difesa che appariva necessaria, quando si pensi che storici illustri, dal Marchesi all'Orsi, dal Trevelyan al Paladino, avevano espresso sull'opera di lui a Venezia giudizi acri ed ostili, o per lo meno indifferenti e leggieri.
Si era giunto non solo-a mettere in dubbio le qualità strategiche del generale
- il elle in un certo senso può rispondere al vero ma perfino ad accusare di
viltà a l'uomo di tre rivoluzioni v che per cinquant'anni, e sempre con lo stesso
giovanile entusiasmo, dal Ponte della Maddalena a quello di Mestre, si è battuto
per lu libertà e per la indipendenza della Patria.
Ma è ora di riassumere in breve il bel volume del Monti. L'amnistia per lo condanne politiche, susseguita alla costituzione strappata a Ferdinando U nel gennaio 1848, permise cbe, tra gli altri, ritornasse in patria, dopo ventisette anni d'esilio, Guglielmo Pepo. 11 28 marzo egli potò rivedere finalmente Napoli, dove ricevè accogliènze entusiastiche da parte degli amici liberali e da parte del re. Non ho tempo di narrarvi - - scriveva il 30 alla Cowendry -in quale stato deplorevole ho trovato lo povera mia patria... tutte le notabile di Napoli sono venule a dirmi che io solo avrei potuto salvare il Regno dall'anarchia e da una rivoluzione .
Incomincia cosi l'attività polìtica del Pepe malgrado i consigli del fratello Florestano e della futura moglie di tenersi in disparte. Invitato da Ferdinando II a formare il nuovo Ministero, egli però non vede accettato il suo programma; e l'8 aprile il re. che ha invano tentalo di assumerlo al governo, gli dà, con la