Rassegna storica del Risorgimento

LANZA GIOVANNI ; GIOVANNI (S.) BOSCO
anno <1934>   pagina <211>
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Doti Bosco e Giovanni Lonza 211
buona stella per non perdere l'orientamento, anche se le esigenze apparentemente frammentarie di ima rivista ci costringano allo studio per settori.
A 'Conforto di quanto abbiamo detto e per non de­viare dall'argomento offriamo qui tre edificanti docu­menti che riguardano la notissima questione della tem­poralità dei vescovi vertente dopo il 1870 fra lo Stato e la Chiesa. I tre documenti sono fino ad oggi interamente inediti, se si eccettua una parziale lettura fattane alla commemorazione di Don Bosco in Campidoglio il 2 Aprile corrente.
Per completare questo carteggio, molto materiale documentario potrà essere trovato sia fra le carte del Santo, sia negli archivi vaticani, sia in quelli dello Stato. Una lettera del 21 Maggio 1872 può intanto essere letta nel secondo volume del Tavallini ( La vita e i tempi di Giovanni Lanza;- L. Roux e C, Editori, 1887) a pa­gina 434, ed è da considerare che questo libro fu pubbli­cato vivente ancora Don Bosco. Nella lettera già. pubbli­cata Don Bosco offre ancora i suoi servigi al Presidente del consiglio per risolvere la questione, lo che significa che era autorizzato a scrivere a quel modo dal Papa Pio IX: àM quale era servitore ubbidientissimo ed ama­tissimo.
Ma la prova, non soltanto della autorizzazione ma di un vero mandato a far .conoscere gli intendimenti del Pontefice ed a trattare col governo, la troviamo esplicita nelle Wtè che qui pubblichiamo. La lettura di questi do­cumenti nuovi apre nuovi orizzonti e dimostra intanto chi fosse, rispetto alla sua Patria ed alla Chiesa ad un tempo, il Santo italianissimo. Dimostra poi come fosse tutt'altro che irreligiosa la gente Mi igpverno che era w-