Rassegna storica del Risorgimento

LANZA GIOVANNI ; GIOVANNI (S.) BOSCO
anno <1934>   pagina <213>
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Don Bosco e Giovanni Lonza 213.
Lonza al Prefetto di Torino
I REGNO D'ITALIA
Ministero dell'Interno Dispaccio telegrafico
Ufficio della cifra Telegramma 1617 spedito li 9 settembre 1871 Confidenziale
Prefetto
Torino
Se Sacerdote don. Bosco si trova costi lo chiami a sé e lo preghi recarsi al più presto Firenze per conferire con me sopra affare a Lui noto. Attendo risposta
G. Lama
Nota di Don Bosco
Pensieri di un Sacerdote piemontese sulla quistione vigente fra il Ministero dei culti ed i nuovi vescovi eletti da Sua Beatitudine nel 1871
Potrebbesi osservare:
1 - Che nel 1867 i nuovi Vescovi non furono obbligati a pre­sentare le loro bolle al R. exequatur, sebbene in quel tempo vigesse la formalità del R. exequatur in tutta la sua estensione, anche giusta gli antichi Concordati colla Real Casa di Savoia, e con tutti i Governi antichi d'Italia, essendosi contentato il R. Governo di conoscere prima le Persone che venivano nominate ai Vescovati da Sua Santità Ne, giusta le leggi di quell'epoca, poteasi affacciare la dispensa ragio­nata, dal lato dei convegni prima presi col sig. comm. Tonello deputato dal R. Governo alle trattative, giacché anche sotto il regime dei Go­verni precedenti e dell'Augusto Re Carlo Alberto, quantunque presen­tati, i Candidati ai Vescovati dal Re, e confermati dal Papa, pure le Bolle Pontificie si presentavano al R. exequatur, che concedevasi con grande solennità dal Senato, e chiamavasi il Magnum Exequatur,