Rassegna storica del Risorgimento

QUESTIONE ROMANA ; MENABREA LUIGI FEDERICO
anno <1916>   pagina <71>
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NapoUone III e VXtfslw. 71 - J - ... , WL.
personificazione. Gli si offerse pochi giorni di poi, conte tale l'occasione di far valere la sua energia .ed equanimità, qnando Vittorio ìoir redattore della MarneiUaise, entrato (10 gennaio) in Compagnia d'un collega, il Fouvielle, in casa del principe Pietro Bonaparte per provocarlo a duello, fu ucciso da questo con un colpo di piatola. Enorme l'emozione di Parigi, dove i Eepubblioani 8'illusero di poter approfittare dell' infausto dramma contro l'Impero, ma questo nulla, ne patì. Tra' primi a congratularsi della sua assunzione con .l'Olii vieti al Nigra, a cui, fórse come ad altri Italiani, sorrise dapprincipio un barlume di speranza ohe l'Impero liberale ne' riguardi della questione romana avesse a cambiare la rotta seguita dal governo personale di Napoleone III, In realtà l'Italia nella sua. politica rispetto al Concilio era stata fin'allora correttissima e nulla si era fatto per menomare a7 vescovi la libertà d;.intervenirvi. Visconti Venosta, anzi, come scrjceva il De fifalaret a Parigi il gennaio, prometteva la massima osservanza dello -?tòw qit,o. salivo il caso che la Francia ' subordinasse il mantenimento della sua occupazione a un accordo con altre Potenze o dicesse al Papa : nous ne resterons que si vous .etes sage . Veniva però deli-neàndosi nelle sfere officiali una correntie assai avversa a una deci­sione del Concìlio, proclamante il potere temporale come condizione indispensabile per l'indipendenza spirituale del Pontificato. Di ciò tt Ministero francese doveva preoccuparsi, non ignorando, del resto, che anche parecchi uomini politici italiani o spontaneamente o con missioni segrete si erano recati brigando, a Roma: tra essi Min-ghetti e Massari,* che dopo lesserò stati presenta, in tribuna riservata e con biglietti avuti dal cardinale Antonelli, all'apertura de! Concilio, avevano fatto ritorno in Berna a' primi di gennaio. In gennaio, inviato dal Lanza, venne anche il giovine marchese Alessandro piccioli,, che nel Gabinetto degli affari esteri era addetto agli offici del Blane, segretario generale del Visconti Venosta. Egli, nella ialsa previsione della prossima morte di Pio IX, ebbe incarico di predisporre la proclamazione di Vittorio Emanuele e dell'unione di Boraa all'Italia in sede vacante? con che si sarebbe dato fondamento giuridico di diritto storico a un'occupazione del­l'urbe da parte dell'esercita italiano, qnando il popolo della domi-
QujvtBKi m, ie-2.
Roma e lo stato del Papa, II* 400, eco.