Rassegna storica del Risorgimento
QUESTIONE ROMANA ; MENABREA LUIGI FEDERICO
anno
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1916
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pagina
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74
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Avanainio A.vmolni
tere indiretto del Papato nelle leggi civili; schema che ridestò tutte le paure de' Gabinetti europei e più che altrove in Germania; allora senza consultare i col leghi il Darà, con atto di notevole audacia, mandò il 20 febbraio al Banneville, ambasciatore presso la Santa Sede, una vivace protesta, che però Napoleone IH conosceva e, forse, aveva inspirato, di certo approvato. U giorno di poi il Consiglio de' Ministri, informatone, persuase a fermare per telegrafo la protesta e attenuarne la forma: inutile ; Pio IX, ben vedendo che si minacciava con quell'atto la proclamazione dell'infallibilità, ordinò ohe si affrettassero le decisioni del Concilio (6 marzo) e il 19 marzo l'Antonelli rispondeva officialniente a Parigi con una coperta apologia del potere indiretto. Nonostante lo scacco, risaputosi d'un Postulatimi della maggioranza per l'infallibilità, il medesimo Daru espresse le sue inquietudini all'ambasciatore Banneville e supplicò i deputati a lui più amici di permettere ohe si facesse opposizione al nuovo dogma,1 poi, agitandosi ancora, orientò nella medesima direzione il conte Bisinarck, che, nello schèi- ! inirsi da una formale iniziativa, consigliò a Benedetti la riunione' d'una conferenza sa gli affari di Roma. Invece a Daru parve preferibile l'invio d'uno speciale ambasciatore al Concilio, ponendo gli occhi sul De Broglio, ma tutti i Gabinetti senza eccezione si rifiutarono, compreso l'italiano, che si affrettò a muovere le seguenti osservazioni: L'Italia aver già rappresentati al Governo francese prima che il Concilio si radunasse gl'inconvenienti dell'occupazione militare straniera; le sue previsioni essere ora confermate dal fatto, perchè il Governo francese, volendo combattere la proclamazione dell'infallibilità, ricorreva appunto alla considerazione d'interessi politici: tutto ciò corroborare la politica italiana, la quale aveva invece per scopo la libertà della Chiesa nel diritto comune e la separazione della competenza rispettiva della potestà spirituale e della temporale; l'opinione pubblica essere istruita dalla testimonianza di prelati illuminati, i quali vedevan da vicino in Roma i funesti effetti della confusione tra le due potestà, e quindi poter giudicare imparzialmente se l'Italia oppure la Corte di Roma éran cagione di turbamento del mondo religioso : questa situazione irregolare del Governo pontificio dipendere dalFinter-
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