Rassegna storica del Risorgimento

QUESTIONE ROMANA ; MENABREA LUIGI FEDERICO
anno <1916>   pagina <75>
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vento forestiero e da interessi fattisi e ciò esser cagione deplo­revole d' incertezze tra* Governi destinati a intendersi e di gravi complicazioni tra ogni Stato e la Chiesa; il Governo francese non potere dunque far dipendere da nuove condizioni e da stipulazioni col pontiftcio l'esecuzione di patti stretti con l'Italia. Cosi il Vi­sconti Venosta: e al Gabinetto di Vienna, eli e lo richiedeva pa­rimenti del suo pensiero, egli ripeteva in forma diversa le mede* siine ragioni, perchè gl'inconvenienti della proposta francese erano maggiori de' vantaggi.1 Pertanto il Barn, rinunziando all'amba-sciatore speciale, dovette rassegnarsi all'idea di compilare una nota per il cardinale Antonelli, da affidarsi per la presentazione al Ban-neville, benché questi, accusato dagl'in fai li bilia ti francesi d'aver favorito la costituzione d'un terzo partito nei Concilio, paresse meno indicato al bisogno: sennonché, chiamato a Parigi, il Ban-ne ville nel Consiglio de' Ministri si mostrò così assennato e di­gnitoso, che il Gabinetto deliberò unanimemente di rimandarlo a icoma. Ivi1 egli' consegnava al cardinale Antonelli (15 aprile) la nota, nella quale Bara, ribadita la sua dichiarazione di non voler intervenire nella discussione d'ordine spirituale, chiedeva ohe- gè deliberazioni del Concilio rispettassero i diritti le libertà della società civile. Tutti gii ambasciatori in Roma ne ayefóàntj ricevuto copia e, per lo più, con viva soddisfazione: ma Pio IX, quando il-32 concesse al Banneville un'udienza, menò il can per l'aia, la­sciando però intendere che la nota non sarebbe stata portata nel Concìlio, e anche più fredda fu là risposta dell'Antonelli all'am­basciatore francese. H Barn, scosso da questo e da altri smacchi, presentava le sue dimissioni (il aprile) e, :éon gioia di Pio IX e dell' Unità Cattolica, lo sostituiva nel Ministero degli affari esteri lo stesso Ollivier. TI Concilio era libero,*
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Òon questi Ialiti di carattere e interesse internazionale venivano a confondersi altri esclusivamente italiani, tra' quali la proroga dell'apertura della Camera dal V di febbraio al 7 marzo, affinchè il Ministero kanza avesse tempo di rendersi più esatto conto della
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1 MAB3ABT, II, 510-511.
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