Rassegna storica del Risorgimento

QUESTIONE ROMANA ; MENABREA LUIGI FEDERICO
anno <1916>   pagina <78>
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ma la Camera, con lodevole dignità, accolse l'ordine del giorno puro e semplice dell'onorevole Oivinini, dimostrando cosi che ap­provava le liberali dichiarazioni del Visconti Venosta. 5! giorno 11 aprile poi si-discussero nel Parlamento la proroga dell'esercizio provvisorio de' bilanci a tutto maggio e .altee misure finanziarie. che ottennero 178 voti favorevoli contro 41, e non mancarono da parte di qualche deputato pia acceso recriminazioni contro l'opera del Governo ne' "recenti moti insurrezionali fper esempio Giuseppe Ferrari e il Billia, che asserì il sangue sparso a Pavia essere zf primo versato in Italia per la libertà o, come dovette correggere dopo le proteste di molti colleglli.,- > la Repubblica)-:'il 2 maggia la Commissione nominata per esaminare, il disegno di legge, perii pareggio del bilancio presentava alla Camera la sua relazione e il 6 l'onorevole Maiorana Oalatabiano svolgeva un altro disegno di legge per l'abolizione del corso forzoso de' biglietti (in li articoli), approvato dalla sinistra nell'adunanza del 3 e mandato alla Oommis­sione per i provvedimenti finanziari. A Milano-il 27 del medesimo mese il tribunale militare emanava severissime] condanne contro t .-soldati ribelli e quella di morte per il Caporale Pietro Barsantì, che, nonostante l'intromissione della marchesa Pallavicini, moglie del generando patr lotta Giorgio, per la ferma volontà del Lanza sottostette alia pena della fucilazione. Frattanto la Commissione militare, di cui facevano parte La Marmerà, Bertele-Viale, Pianeti, Brignone, Qosenz, adorna, ecc., aveva creduto che nei bilancio della guerra sì potessero ottenere da 15 a 17 milioni d'economier mantenendo costituite 20 divisioni e con un total di 300 000 uomini o sotto le armi o da chiamarsi alla prima urgenza. Quando il Go­verno presentò un progetto in questo senso, Cialdini, sempre ap­poggiato segretamente al Re, gettò fuoco e fiamme, non tollerando, più d'8 o 10 milioni d'economie: mandò anche le sue dimissioni da comandante d'armata, perchè, disse ironicamente, si sarebbero ri­sparmiate lo 25 003 lire del suo stipendio: ma, venuto in votazione*, il progetto raccolse 68 voti di maggioranza (2 giugno).
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A determinare le dimissioni del Ministero Baro altri latti, oltre i già noti, avevano contribuito. Il Gabinetto francese aveva visto la convenienza d'abbandonare il sistema progressivo di migliora* menti costituzionali per procedere a una nuova costituzione e mm