Rassegna storica del Risorgimento
QUESTIONE ROMANA ; MENABREA LUIGI FEDERICO
anno
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1916
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pagina
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85
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mirabile accordo di forzo polititene e militari, che in nome della patria comune deponevano ogni gelosia,reciproca, ogni dubbio, ogni rancore. E per la neutralità, oltre parecchi Stati minori, si pronunziarono, dopo avernfcat0 invano di comporre i* dissidio, Inghilterra, la Spagna, la Bussia: questa, anzi, fece pressione sopra l'Austria, affinchè seguisse il suo esempio, e l'Italia, forzatamente, come vedremo, dovette uniformale la sua condotta a quella dell'Austria.
Concordano gli storici nel riconoscere che, se la Francia avesse varcato energicamente il confine,l penetrando con due o tre corpi d'esercito nel cuore della Germania, le sorti della campagna sarebbero state alquanto diverse: ma Napoleone III si mostro ancora, giunto a Metz il 28 luglio, restio a intraprendere l'offensiva e i suoi generali e il Ministro della guerra Le Boeuf, sottoposti al supremo comando di lui, non ebbero uè la forza né la volontà di contraddirlo. Sperava egli ancora in una pacifica soluzione? o subordinava le sue iniziative all'intervento nella guerra de' due eserciti alleati) L'OUivier afferma che le incertezze del Ministro austroungarico Beust, a cui premeva di non urtare la Russia, l'Ungheria e i Tedeschi dell'Austria, furono la principale causa della lentezza francese a entrare in campagna. Perciò dato e ritirato da Napoleone III (tra il 20 e il 22 luglio) l'ordine d'avanzata, giacché egli suppose che la neutralità decretata il 18 luglio dal Gabinetto di Vienna fosse provvisoria e non definitiva: piene di sfiducia le sue parole allo Sclineider presidente del corpo legislativo e agli altri deputati il 22 luglio: mesta, quasi furtiva, la partenza per il teatro della guerra.* Dove, "al suo arrivo, le prime
i L'esercito francese tuttavia era, nonostante le affermazioni de midi copi, ìjjn, coudizioni di notevole inferiorità numerica rispetto a quello della Prussia, non essendo stabe ancora compiute e attuate le riforme, ohe portano il nome del maresciallo Niel. La Prussia poi ebbe in sua ainto i contingenti degli altri Stati germanici, non eccettuati molti del Sud, su cui i Francesi s'illudevano non poter essa contare. Si noti infine che il piano di: guerra già fissato con Niel fa abbandonato da Napoleone IH, irritando fortemente Le Éoetìf, per improvvisarne un altro auboriiiuafco a quello dell'arciduca Alberto d'Austria. La relativa lentezza delle fcrupp* priiystatteTieirentirare in campagna fu, in gran parte, .'! vai a desiderio di conoscere le. decisioni degli Stati del Sud. Quanto alla Francia l'aver contemporaneamente cominciato la concentrazione e la mobilitazione cagionò subito nel:sub' escfiì.to; ittiìi enorme disordine, accresciutosi quando Le B.oeuf, lasciando ii Ministero della guerra, si recò a Metz i24 luglio).
* Nella nuova costituzione era stata scartata la Reggenza del principe Gerolamo e preferita quella dell'Imperatrice. Essa aveva nel suo Consiglio: il