Rassegna storica del Risorgimento

QUESTIONE ROMANA ; MENABREA LUIGI FEDERICO
anno <1916>   pagina <87>
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Napoloow* Iti e /' Italia f
loro meglio per comporre pacificamente la controversia j essere la neutralità, per il momento, bandiera della politica italiana: se poi gli avvenimenti richiedessero altre sol azioni, si sarebbe ricorso alla Camera. Sette giorni passarono e l'onorevole Nieotera (25 loglio) ritornò all'assalto, interpellando il Ministero sa la neutralità dei-li* Italia e la questione romana. Til Visconti Venosta rispose che nulla dopo il 18 era avvenuto, per cui il Governo dovesse mutare condotta, e perciò esso era fermo nel proposito di conservarsi neutrale* Per la questione romanit, M la gravissima, situazione della Francia, non pareva opportuno d'approfittarne, usando di mezzi irregolari e violenti. Ma durante la discussione l'onorevole La Porta domandò se tutto il Ministero era proprio d'accordo su qnès.tpprèw gromma politico e il Sella affermò che l'accordo c'era, e pieno, altrimenti egli stesso non sarebbe rimasto al suo posto un solo minuto. L'ordine dS 'fiducia nel; 0a'binebto, proposto dall'onore­vole Arrivacene, otteneva 163 vóti contro 103.
Oiò nel parlamento j la dazione pollava a vedere la stia pre­ferenza per la neutralità con dimostrazioni in parecchi luoghi;' sinceramente e forse unicamente propenso alla Francia o all'Impero senza restrizioni il solo Re. È bene ora veder come si svolsero i fatti nel retroscena politico rispetto alla fallita alleanza.
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11 governo delle Tailleries aveva capito che'la presenza de' suoi soldati a Civitavecchia era un impaccio all'alleanza con l'Italia e, avvicinandosi il principio delle ostilità con la Prussia, lo stesso Ollivier, rimangiatesi le precedenti dichiarazioni, secondo le quali la bandiera francese mai non avrebbe cessato di sventolare in Ci­vitavecchia, disse a* deputati cattolici che, alla vigilia dello scio­glimento del Concìlio, mutate le circostanze, egli si considerava come liberato dalla promessa. Per suo conto Napoleone HI scri-
i Bai oarew il Mazzini fece di rpfiì. Tentiti di riannodare, per mezzo del Comitato segreto, relazioni col conte Bismarck, promettendo che un nerbo di tremila Italiani Barabba accorso in alato dalla Prussia, se quésta facilitava lo soioglimento dotta questione romana, fiismarefc mandò suoi agenti in Italia per verificare come stessero veramente le cose e oapl subito ohe non c'era da sperar nulla.