Rassegna storica del Risorgimento

QUESTIONE ROMANA ; MENABREA LUIGI FEDERICO
anno <1916>   pagina <90>
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delle stipalazioni interrotte e sospese. Visconti Yenosta inclinava per il riannodamento delle trattata ve e per l'alleanza con la Francia, benché con riserve: lo seguivano alcuni de' Galleghi-: erano reci­samente contrari il Lanza e, soprattutto, il Sella. Questi era deciso a ritirarsi, pinttostochè cedere al partito del Be, e una crisi mini­steriale in quell'ora gravida di tempeste poteva tornar di massimo danno alle sorti d'Italia. Si trovò quindi utile di subordinare Fonerà dell' Italia a quella dell' Austria, dove il Beust, del resto, non ces­sava d'insistere affinchè la questione romana fosse risolta in senso favorevole all'Italia. Se non ai toglie agl'Italiani, scriveva egli al Metterai eh in Parigi, la spina di Boma, non sarà mai possibile averli cordialmente con noi.1 Sembra inoltre assai probabile che il Beust e il Mettermeli non abbiano mai avuto una sincera inten­zione di stringere alleanza con la Francia e che Gramont poco abil­mente si sia lasciato trarre in inganno per eccesso di fiducia nel l'Austria; in ogni modo Gramont inviò un ambasciatore' speciale, La Tour d'Auvergne, vecchio e ammalato jE7 luglio), a Vienna, dove già era giunto Witzthnm e dove il consiglio geuerale dell'Im­pero proclamava la neutralità, indorando la pillola con riserve inef­ficaci, sebbene lusinghiere. I rapporti diplomatici de' giorni succes­sivi nulla di meglio aggiunsero, essendo soltanto commentari espli­cativi del Beust al Gabinetto francese: avrebbe voluto l'Ollivier aprire gli occhi a Napoleone III, ma questi era troppo pieno di. buone speranze, per rinunziare al suo sogno: e il tempo passava irreparabile ! La Tour d'Auvergne arrivò a Vienna il 22) sólo il 25 potè presentare le sue credenziali a Francesco Giuseppe; il 26 tornò dall'Imperatore a portargli il non possimu* di Napoleone IH rispetto alla proposta d'abbandonare Boma agl'Italiani e telegrafò all'Olii vier: Beust est iipufc dispose à tenir compte des observa-tlons de votre Bxcellence sur :le maintien de la Convention du 15 septembre i ma il 27 da Parigi si rispose che il solo sospetto d'una rottura della Convenzione dii.settembre, sostituendo Vimme­diata occupazione di Bóina da parte degl'italiani, era un'offesa per l'Imperatore e il suo Governo. Inoltrai M. Beust semble ignorar que, si nona y consentions, il se lèverait contro nous, en France,
1 MÀSSASI, II 514. Vedi anello BBUST, Mémoires, E. JBOUBGKOIS ed E. GWBHOHT, Rome et Nappléon 111.