Rassegna storica del Risorgimento

QUESTIONE ROMANA ; MENABREA LUIGI FEDERICO
anno <1916>   pagina <102>
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Anaiwinio Avmwini
quelle alleanze con VItalia e con l'Austria, che Napoleone HI, assai saviamente, aveva- non solo vagheggiate, ma anche predisposte avviate. In un avvenimento di' siffatta importanza, unito con tanti legami ad altri avvenimenti anteriori e contemporanei, è dii-flcile dir l'ultima parola j ma una verità esce laminósa dalle carte, che raccolgono fedelmente la storia di quel gran dramma, traman­dandolo alla posterità.:, non la volontà di Napoleone III, che sempre inclinava nelle sue simpatie verso V Italia, non il capriccio dell' Im­peratrice, a torto accasata d'eccessivo ardore per la causa del do­minio temporale, bensì dalla stessa forza ilei le cose, dalla coscienza dell'intìCTà frazione francese, dalle impellenti necessità dulia sua politica1 venne la fatale opposizione all'occupazione di Roma per parte degl'Italiani e al compimento del sogno della nostra unita. Lo studio spassionato di tali carte a nove lustri di distanza più non permette traviamenti di giudizio e ci conduce a venerare nella figura di Napoleone Iti;,, nonostante Mentana, il più sincero e co­stante amico che l'indipendenza d'Italia abbia avuto fuor -de' suoi congni nel mondo; il gran dramma ebbe la sua catastrofe con la guerra franco prussiana e la sita vittima più cospicua in Napo­leone III? ma era destino che così fosse per il meglio delle nostre fortune e, tra le vicende, che accompagnano la nuova, solenne pa­cificazione e alleanza con la nobile gente d'oltralpe, gl'Italiani non possono, non devono dimenticare nn omaggio di gratitudine a Colui, che con tutta la sua vita, nel calmine della gloria come negli abissi della sventarti*, o in virtù del suo volere, o cieco strumento del fato, promosse e favorì lo svolgimento della gloriosa epopea na­zionale della loro Patria.
AVANOINIÒ ÀVAWOINI.
i totoroasanto .et :.<>tai scrive: y-jiilfo Favre liei suo studio Rome et la Rèpu-bliqu* franqam (p. 6). Eli - 'i racmca, che il 6 settembre l'arabasoiatore ita­liano Sftgra venne da lui, arbitro del Governo repubblicano, chiedendo l'autori! nazione a occupare Soma, non mai ottenuta dal Governo imperiale. Andate pure a Eomb.y rispose .-i-I Mi Distro francese, ma e bene inteso ohe la Francia non. vi dà alcun assenso e che voi compite onesti' impresa sotto la vostra pro­pria e unica responsafejyt*. tornato il giorno 8 a fargli le rimostranze dell'Italia, che poteva saatìrsl efòs dia. quella di.cbtferaKione,. il jSigra fu interrotto dal Favre: Me ne fate una condizione ? Quanto a questo, no soggiunse il Nlgra. E allora. <joncklnsBj?fcllpr vi sarò molto grato se non mi parlerete più d'una aosa,elicmi eiftljggg e; òhe- *Wf noMlr fMnar**w. Non ooslaveva ragionato il Favre, quando non era ai Governo !