Rassegna storica del Risorgimento

JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno <1914>   pagina <19>
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Alberto Cavalletto nelle carceri eoa, 19
fede, adesso più viva che mai, mi fa presentire il prossimo trionfo della verità e della giustizia, al quale senza viltà d' interessi pri­vati, i nostri cuori aspirano, le ànime nostre desiosamente inten­dono .*
Anche la madre dello Speri avrebbe desiderato recarsi a Man­tova per conoscere di persona e salutare il Cavalletto prima della sua partenza, ma per un cumulo di contrattempi non potè effet­tuare il viaggio. CHI scrisse allora desolatissima da Brescia, il 15 giugno 1853 (quand'egli era già partito), chiamandolo mio caro figlio , per esprimergli tutto il suo dolore per la mancata visite, per informarlo d'aver ricevuto lettera dalla sorella di lui, per of­ferirsi in quanto gli poteva occorrere. Ho usato nello scrivere diceva un titolo di confidenza onde potergliene ispirar tanta in me quanta io desidero . E finiva cosi : Mia figlia Santina, che ora mi è soggetto di non poche compiacenze per lo zelo con cui mi allevia i pesi domestici, unisceà suoi saluti ai miei e vi prega meco a darmi al più presto possibile vostre nuove. Addio, vostra aftfezionatissima Madre Angela Speri.2 La lettera è indirizzata a Padova a certo Boschieri, ohe certamente, aveva V incarico di prov­vedere al recapito.
Di quali mezzi si servisse il Nostro per corrispondere segreta­mente fuori del carcere non mi fa possibile precisare. È necessa­rio supporre che a Mantova, come più tardi a Josephstadt, qual­cuno dei carcerieri;,, o pei naturale bontà d'animo, o per danaro, s'incaricasse di portar le lettere mori del castello a persone de­signate che le inoltravano poi al loro destino ; e non è fttor di luogo credere che anche il Cavalletto si giovasse per ciò dell'one­sto secondino Martino Germini, il quale, come narra il Limo, con audacia e insieme" con prudenza, passava carte e biglietti da cella a cella non soltanto, ma anche li recapitava in città presso le fa­miglie dei prigionieri o gli amici che gli venivano indicati.
Uno di questi, vera* provvidenza del povero carcerato, sup-
i Muaoo (rivivo di Padova, * ArcIùvittaCattllètto , ftju 3261. LùMte olan-dèHiinv dal aaroere.
2 Ivi. Sono noti -ì dissapori possati fra la Santina e la madre il fratello, per il ano fidanzamento con nn ufficiale austriaco, ed b pur noto conte la giovane, visitando il fratello prima ohe salisse il patibolo, gli promettesse di sciogliersi da ogni impegno, e come mantenesse la sua promessa. La Santina si maritò poi nel niarsjo del 1854 con certo Tonoli, fabbricante di organi in Brescia.