Rassegna storica del Risorgimento
1815 ; BOLOGNA ; ROSSI PELLEGRINO ;"GUELFIA"; GIOACCHINO MURAT
anno
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1916
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pagina
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111
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Bologna e Pellegrino /tositi m
e giudicare il più grande statista italiano noi XIX secolo, anteriormente al Gavoni-. Vero è bensì, che il Bossi ebbe anche a dimostrare quel sno carattere rigido, spressante e forse un po' sordido, clie dovea fin da allora attirargli popolari antipatie ed essergli un giorno sciaguratamente una delle cause non ultime della sua tragica fine.1
Il primo pensiero del Rossi nell'assumere il suo ufficio fa, secondo il desiderio governativo, di metter fuori, insieme al prefetto del Reno bar. Agucchi, un proclama magniloquente in commento di quello di Rimini, Feci quel proclama, ebbe poi a raccontare mVAutodifesa, la mattina dello stesso 4 aprile, nel mio studio, fra molte persone che stavano, andavano e venivano, fra mille interrompi inenti, dandolo a copiare a misura che ne aveva fatto tre o quattro periodi, e dovendo nel tempo stesso pensare a provvedere a cento piccole cose, che abbisognano a un uomo isolato che è slanciato in una carriera nuova e inaspettata. Quello che ben certo si è ch'io nel proclama non ebbi sicuramente altra intenzione che quella di dichiarare in esso quel vivo amore per la nostra Italia che aveva nel mio cuore, e di procurare che i nostri concittadini non si rimanessero insensibili a questo fuoco .
Per quanto però, nelV Autoetifeta, scritta dopo il disastro murat-tiano, siasi il Rossi studiato d'attenuar l'importanza dell'opera sua
i II Rmgoni, d'Italiani e liberali sentimenti e fors'auehe mossane, ma inoline alla crlcica pesai misti ea e maldicente-, accennando al Commissariato civile dui Bossi, nota nelle sue memorie a. e: Quest'uomo aveva stabilito nn piano di terrore. Si era, seoonio dicono, fissato gli appuntamenti a 100 zecchini al giorno e non mancò di esigere il mandato prima di sua partenza. Insultò al contegno di molti cittadini e fin dai primi tempi in casa Sacrati vuoisi si facesse amico del gen. Steffanini onde conoscere gli affari e renderne conto al gen. Oarra<cosa>. Il R lugani parlando poi del ritorno degli emigrata allorché cessò il g verno provvisorio austriaco e fu Ripristinato il pontificio, e accennando che fra essi fu, per poche ore, anche il Eossi, soggiunge : Si desiderava dal popolo di vederlo, e due mimici dopo egli non avrebbe esistito. Cosi umanamente parlavasi dalle gentili trecento :dji' (piazza . Crediamo superfluo far presente che il Busi nell' lobuli fesa smunti recisamente qualsiasi rapporto con i Napoletani anteriormente alla loro venuta. Circa poi la taccia d'ingordigia di danaro ri-cor liamo che in una sua lettera scritta da Livorno all'aw. F. L. Brcnlani in data 4 settembre I8l5 per raccomandargli l'assestamento de* suoi affari a Bologna il B sài significava che per fortuna non aveva rimesso ancor tutta una somma esatta. é* perciò a.lo (choohò la calunnia vociferi di me) ho avutaci che mvugUr nelle mie. pMegnazioni prima che arrivaci nel sono della v-ra aratetela * Giurali <,liU'op*r* 'Pontifica e pratica di P. Motti. Torino, Bocca, 1905, p. 5, nota 1.