Rassegna storica del Risorgimento

1815 ; BOLOGNA ; ROSSI PELLEGRINO ;"GUELFIA"; GIOACCHINO MURAT
anno <1916>   pagina <117>
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dell'Indipendenza. E sono dellJ8 aprile 0 fervido appello del Bossi agli Italiani, nel quale, dando notìzia dei progressi delle truppe dal Re a Firenze-. : -a Tstm* e delle accoglienze rtarate, esortava gli ex militari ad occorrere per difendere 3 causa patria, e il proclama con cui il Marcuesiint, Ispettore generale delle Poste e Di­rettore dell'Azienda del Lotto nei dipartimenti del Benoj-Rubicone, basso Po, si volgeva ai Direttori delle poste e a Mtti gli impie­gati chiedendo per la patria soccorso d'uomini e di sacrifici sul personale stipendio. È infine pur di quei giorni l'avviso del ten. gen. Arcovito, presidente della Commissione per la Guerra italiana residente nel palazzo Marescalchi, coi quale invitava a fare offerte entro il 10 aprile per la fornitura di vestiari, scarpe ed altri ef­fetti militari nel numero di 12000 per ciascun oggetto, ciò che taceva credere ohe circa dodicimila fossero i volontari e nuovi sol­dati che si calcolava radunare.1
Dietro i proclami ufficiali vennero le stampe di appelli in prosa e soprattutto in versi, più o meno felicemente inneggianti al ri­sorgimento d'Italia e all'eroico Re liberatore. Due holze poesie di quei giorni recan la firma: un prete italiano e son forse do­vute alla penna dell'ab. Cimanti di Bussi.9 Due inni scrisse pure l'ex ricevitore Frignani e forse sono i due indirizzati alla Maestà di Gioacchino "Napoleone e firmati un Italiano , come a firma un Italiano fu stampata un'energica prosa agli Italiani. Piacque e si sostenne un Inno Nazionale scritto dal letterato ra­vennate Paolo Costa, professore di Lettere nel Liceo bolognese, il quale in fatto d'inni d'occasione non era alle prime armi.3 Ulnno N'azionale incominciava:
i -Bevilacqua, Diario bolognese a. o. JA 8;aprilfe-:; **: numero dei -volontari Hono a quest'ora dodicimila io Bologna A È lalla promessa di 12000 volontari fatta al Marat dal principe Ereolani accenna anche il geù. Carlo Filangieri n.41a saa Autobiografia (che si conserva ma. presso la Società di Storia patria in Na­poli), secondo afferma il WMi , Marat, .eee. a. e. Tomo -JK, p. 298.
* DI MI 'Ooal.an.eoto nelle sue Memorie la mala lingua del Banconi: Pab. Ci­manti fu dimesso dal dir messa per averne dette due in un giorno, fu discacciato per satire coutoo l'arciv. Godronata.! Grande Elemosiniere .
S -H 27 novèmbre I8ÓÒ nel Teatro di-Bologna fu cantato un inno di Paolo Co­sta per le precedenti vittoria lì a'ppfóone fStacwffet /. Botagna 1805, n. 96, p.765). l'orse esso ò tutta una cosa col bél'iuuo -patriottico scritto pel f*asto evento deM'acrivo in Bologna del Vice Ee d'Italia e musicato dalla slg. Maria Giorgi per conto della Municipalibà (azg4ila di Bologna, 1805, n. 100, p. 80lj, e che ai jrao leggere nel voi. 20 dell' AWfeii ai SSat tempi di Zanolmi. In esso una