Rassegna storica del Risorgimento
1815 ; BOLOGNA ; ROSSI PELLEGRINO ;"GUELFIA"; GIOACCHINO MURAT
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1916
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Domeuiao Spadoni
di Udine, di Torino, di Milano, di Parma e Piacenza, di Genova, ecc. sono tatti Italiani, professano tatti una stessa religione, tatti parlano l'istesao liugaaggio, sono tutti fratelli. La loro patria comune fe; F Italia... . Il manifesto recava in calce ch'esso dovea tenersi affisso alle porte delle chiese, case e botteghe .
Come si vede, natia a Bologna si lasciò intentato a prò7 dell' impresa magnanima, coi Re Gioacchino erasi accìnto. Perfino vi era il progetto di un circolo per Invitare le persone colte ad esercitare in proposito il loro ingegno una specie di esumazione del Circolo costituzionale de' bei tempi cispadani. Lo stesso cronista Bangoni, il quale scrisse che * il contegno di sì numerosa popolazione nell'arrivo del Re non aveva cangiato un istante di quell'ordinaria compostezza che le era propria e, se taluno s'era fatto un po' distinguere ne' circoli, ciò nulla aveva prodotto d'inconveniente e pernicioso ad alcuno , dovè notare questo stato d'effervescenza, dicendo ohe Bologna preBentavasi all'occhio del freddo spettatore in un aspetto straordinariamente nuovo . Vero è però che egli poi, col suo pessimismo, soggiunse che ciò non era che il risultato di pochi e non certamente i più accreditati soggetti .
Fra questi, e non certo poco accreditato, era il Commissario civile Pellegrino Rossi. Il suo appello del 6 aprile alle magistrature, ecc. per i contributi patriottici trovava qualche eco negli uffici immediatamente dipendenti. Cosi Alberto Belvederi, segretario della prima Divisione, Tiberio Papotti, capodivisione del segretario generale presso il Commissario civile, Fava grossa, che si firmava Consigliere direttore dipartimentale del Buon Governo, quo- >
miglia, ebbero a quegli estremi lembi della patria, i quali oggi sono motivo dell'ultima impresa di rivendicazione contro l'Austria. In un articolo sopra t vocaboli Forestiero e Straniero , che vide la luce nel n. Id05 (Martedì, 4 aprile 1815) del Mmitore dalia due Sicilie e che ricorda il consimile articolo apparso nel Caldei Verri, era osservato fra l'altro : Ohe importa se il bel paese che App'nni. parte e il mar circonda e l'alpe abbia i suoi naturali confini, ohe importa che dall'Alpi Giulie fino al capo Sparavento gli abitatori esprimano i loro mutui bisogni con la atessa favella, e tutto sia da partii omogenee composto, se queste parti non son fra loro strettamente collegate, e non formano una massa solida, ed equipollente agli urti che per ogni verso tendono continuamente a dissolverla, a lacerarla, a distruggerla? Arealissare quest'ideale di patria libera un carbonaro marchigiano, sfuggito nel 1816 ai carcere pontificio e rifugiatosi a Trieste, istituiva anche colà una vendita. Vedi SPADONI D. Siila, cospiraeioni cospiratori, ecc. Gasa ed. Tf azionale Bora e Viarengo, Torino 1906, in appendice ; Ootiiluto Pellegrini Luigi.'