Rassegna storica del Risorgimento
1815 ; BOLOGNA ; ROSSI PELLEGRINO ;"GUELFIA"; GIOACCHINO MURAT
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1916
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128 Domtnitìo Spadoni
di B. M,. Basi son pronti a marciare, soggiungeva il Prefetto, e desiderano assicurate alcune condizioni che. si uniscono. Prego si prenda in considerazione la loro domanda e si comunichi possibilmente in giornata le superiori deliberazioni onde aver la compia cenza di poter secondare le brame di questi giovani cosi bene animati e disposti al sostegno della gran causa .* E Pellegrino Bossi poteva, l'il aprile, informare il prefetto del Dipartimento del Beno che, con Decreto del 9, S. M. erasi degnata approvare l'entusiasmo spiegato dalla Compagnia di Cacciatori Nazionali a Cavallo col-l'esaudire la sna istanza d'essere ammessa all'onore di servire durante l'attuale Guerra per l'Indipendenza italiana; si óra par anche compiaciuta di renderla attaccata ad un corpo della sua Guardia Beale e di conservare i pubblici impieghi al ritorno in patria de' volontari. Erasi altresì estesa la generosità Sovrana a fissare la somma di 100 ducati Napoletani per ciascun cavallo che ogni individuo della detta Compagnia acquistasse direttamente per proprio servizio . Il Commissario civile aggiungeva di aver comunicate queste sovrane graziose determinazioni al sig. Maresciallo di Campo Hercolani, Comandante in Capo della Guardia Nazionale del Dipartimento. Nel contempo il Ministro dell'Interno Zurlo aveva dato alle stampe il relativo decreto reale.
Già da due giorni Be Gioacchino, dalle sponde del Po, avea fatto ritorno a Bologna2 dopo aver indarno nei giorni 7 e 8 aprile tentato scacciare gli Austriaci dal passo di Occhi obello. Egli era tornato preoccupato dalle resistenze crescenti che gli impedivano di passare il nume e di entrare nel Lombardo Veneto, e della urgente, necessità di superarle con mezzi adeguati, che s'illudeva ancora potessero venirgli dai popoli italiani da lui chiamati all'indipendenza e all'unione, come sperava ancora giungessero in tempo al soccorso quelle colonne del suo esercito, che, agli ordini dei gen. Pignatelli Strangoli e Livron, erano stute da lui sciaguratamente comandate di raggi ungerlo per le vie di Toscana, e che, ahimè, troppo tardavano ! Ma un altro colpo fatale per le sue speranze lo attendeva il 9 aprile a Bologna: la notificazione
1 Lettera del Prefetto Adunchi al Ooram. civile Bossi, 6 aprile 181.5, Prot. N. 7817 (Àrak. di Slato di Sitoyna: Guardia Nazionale, Tit. 17 eoo.)
* Die Bi/oi, Diario bolognene, a. a: 8 aprile. Il Be alle 9 della aera tornò da Cento.
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