Rassegna storica del Risorgimento
1815 ; BOLOGNA ; ROSSI PELLEGRINO ;"GUELFIA"; GIOACCHINO MURAT
anno
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1916
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pagina
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131
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Bologna, e PélUgrkw Rotati 181
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Talleyrand pareva non contrastare. H Xeipperg, ohe avea concluso col Marat il trattato del 1814, ebbe il 31 marzo ordine di ri par tire all'indomani da Vienna con istruzione di garantire a Gioacchino il regno e la corona a nome dell'Austria e delle Potenze alleate a patto che egli aderisse formalmente, sinceramente e senza riserva alla Coalizione.1 Queste nuove disposizioni, che nella mente del Mettermeli doveano essere solo espedienti per tenere a bada Gioacchino* venivano però nel frattempo rese inutili dagli avvenimenti. Scrisse il De Beauchamp: Fu a Parma, dicesi, che il primo corriere austriaco raggiunse Murat, il quale presi tosto i dispacci di cui quegli era apportatore, ripetè pia volte in leggendoli : È troppo tardi: l'Italia vuol esser libera e lo sarà.5 Leggendario è probabilmente l'episodio ; certo inesatto il luogo del supposto incontro. Comunque, il Metternich, conosciuta l'avanzata di Re Gioacchino a Cattolica, informava in data 5 aprile il Bellegarde: Noi siamo decisi a far la guerra a Murat; ma non abbiamo voluto provocar le ostilità troppo presto per lasciar tempo all'arrivo delle nostre truppe .4 E quello stesso giorno lord Bentinck scriveva al Ministro degli esteri napolitano deplorando il proclama reale del 30 marzo, ostile anche ai pacifico Piemonte e facendogli presente che la dichiarazione di guerra dell'Austria avrebbe segnato la fine dell'armistizio fra l'Inghilterra e Napoli.
Re Gioacchino, in situazione siffatta, non credeva ancor disperata la sua impresa magnanima. Se è da ritenersi come una delle
i W*.U. I. Murat ecc. a. o. Tomo III, p. 277.
t Da mia importantissima lettera scritta dal card. Consalvi al Pacca da Vienna il 21-22 marzo 1815, in seguito d un abboccamento col Metternich, appare chiaro il modo di vedere dell'uomo di stato austriaco relè tivn meri te al Murat, anche in previsione della nuova guerra ad oltranza contro Napoleone e la Francia. Il Metternich gli disse che deciso come si era di disiarsi del Murat, bisognava ad ogni costo evitar di fornirgli il pretesto di profittar di una ripresa delle negoziazioni per reclamar dall'Austria e dalle altre Potenze delle garanzie che non si saprebbe accordargli. E riassunse la questi ne di Napoli in questo dilèmma: O Nóg'ÒJeotté prevale, e in tal supposto il nostro interesse esige imperiosamente che noi abbiamo in Italia un Borbone e non un Napo-leoniuta : o prevale il Be e voi dovete capire che i Borboni tìón vorranno più. nemmeno la reraiuisoenza, non che la esistenza dei Napoleonisti su di un trono ; onde ìa amba le ipotesi la sorbe di Murat ó decisa di sicuro . Xbinieri, Corrispondenza Gon-talvi Pacca ecc. a. e, p. 425.
3 D Beauchamp. Catastrophe de Murat e te. a. e. p. 28.
4 W*il. J. Murat ecc. a. o. Tomo III, p. 888.