Rassegna storica del Risorgimento

1815 ; BOLOGNA ; ROSSI PELLEGRINO ;"GUELFIA"; GIOACCHINO MURAT
anno <1916>   pagina <139>
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caudo Carpi e costringendo il gen. Pepe, nonostante una valorosa resistenza, a sloggiare. L'abbandono di Carpi, come scrive il Colletta, esponeva le truppe del Carrascosa, ch'erano in Reggio, ad esser tagliate da Modena. Perciò, mentre, d'ordine del Re, ch'aveva riconosciuto le posizioni nemiche, il Lechi occupava momentanea­mente Mirandola e Concordia togliendo al luogotenente-colonnello Leumann 70 uomini, il Carrascosa raggiungeva Modena e la notte dell'11 aprile nel più gran silenzio la evacuava per riprendere posizione sulla diritta del Panaro.
Il 12 aprile gli Austriaci si spiegarono pure, con forze impo­nenti, fuori della testa di ponte d'Occhiobello. Il gen. D'Ambrosio, utilizzando le opere già eseguite dal Genio, resistette valorosamente, ributtando gli Austriaci nelle loro posizioni. Però nella notte credè opportuno ritirarsi levando anche in silenzio l'assedio di Perrara ed evacuando coi funzionari murattiani questa città per portarsi a Mal albergo. La divisione Lechi a sua volta, abbandonando Bondeno e Finale, si ritraeva su Cento. Delle tanto attese divisioni della Guardia, ch'erano in Toscana, nessuna notizia!
L'offensiva napoletana era cosi di tatto cessata e la ritirata inco­minciata prima ancora della decisione formale. Questa ebbe luogo il 13 aprile in Bologna in una adunanza di generali presieduta da Be Gioacchino. In quel giorno stesso questi fece scrivere al Bentinck una lettera dichiarante che la sua marcia era avvenuta nell'ignoranza della vera natura degli impegni fra l'Inghilterra e l'Austria, senza di Che egli avrebbe regolato diversamente la sua condotta di fronte al­l'Austria minacciosa. Che però, dopo la nota del 5 aprile, egli, tenendo non dare alcun motivo di lamento o di rottura fra le due corti, d essendo sempre desideroso di procoder d'accordo con l'Inghilterra, rinuoziava ai suoi progetti ed era pronto a metter fine alla guerra e- a far rientrar l'esercito ne' suoi stati, incaricando il ministro Gallo di intendersi col Bentinck in tutti gli oggetti in questione. Vani, poco seri, oltreché poco sinceri, accorgimenti diplomatici l Per effettuare la ritirata con ordine mandando innanzi le Baimene gli ospedali, e per far sì che le truppe napoletane, ch'erano tuttora in Toscana, raggiungessero il eorpo principale nella Ro­magna, era opportuno guadagnar tempo, col trattenere il più pos­sibile il nemico dietro la linea del Panaro. Se non che gli Austriaci il 15 aprile sorpresero il passo di Spilimberto, mentre il reggimento