Rassegna storica del Risorgimento
1815 ; BOLOGNA ; ROSSI PELLEGRINO ;"GUELFIA"; GIOACCHINO MURAT
anno
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1916
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pagina
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141
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Bologna e .Pellegrino Botri ul
nel timore di vedere la furia disperata di ehi fuggiva e la rabbia ili ohi inseguiva. Ciascuno di bel mezzogiorno si chiuse. Ha proclama della Prefettura a gran fatica rese la ealma onde le officine <ll commestibili fossero aperte. Si fecero al momento incalcolabile numero di requisizioni d'ogni genere. Il Re sempre tranquillo animò più volte il popolo a nulla temere. Vuoisi avesse l'intima zione di evacuar Bologna onde non esporla, oppnre uscire in campo battersi. Alle 5 pomeridiane cominciò il fuoco di ritirata fra. Tirolesi e i Napoletani. Alla sera con una generale fucilata tutto fu compito. Cinque di ambo le parti fu il totale dei morti. Molti feriti Napoletani... La notte fa tranquilla. Al nuovo giorno un profondo silenzio regnava dovunque.... Questo silenzio ricorda anche il gen. Pepe nelle sue Memorie: La mattina del 16, prima che albeggiasse, io, dopo avere abbandonato la sponda diritta del Beno, traversava, con la retroguardia, la citta di Bologna in prò fondo silenzio, di Bologna, dove i 2 dello stesso mese eravamo stati accolti con immensa gioia da un popolo che aspettava la libertà dalle nostre braccia. E però ricorrevo colla mente ai miei compagni d'arme cadati nella battaglia del giorno precedente, ed invidiavo il fate di loro che perirono combattendo per nobilissima causa, per l'indipendenza italiana! l
Quel rT. di Podestà Pozzi, che avea fatto onore a Re Gioacchino e salutato in esso la spada e l'impresa dell'Indipendenza nazionale, faceva atterrare la serratura della porta della città, di. oai s'eraa portata via la chiave i Napoletani, e al parlamentare tedesco chiedeva la general sicurezza, invitando quindi i cittadini t tauro all'esercito vincitore lo dovute manifestazioni di gioia. Però il gen. Starheniberg, comparso con le sue truppe alle ore 8, fu, come egli scrisse al gen. Bianchi, freddamente ricevuto .*
Fra i patrioti che emigrarono da Bologna il cronista Raugoni novera il marchese Matteo Conti, comandante la Cavalleria, il marchese Astorre Ercolaui comandante la Guardia nazionale, il Borelti incaricato dalle Guardie del dipnrtimento; i proff. Gambali, Prandi e Paolo Costa, la marchesa Romagnoli Sacrati, il Papottì. Recatosi il Governo napoletano da Bologua a Rimini nella notte
i Pépe. Memorie ecc. a. e. Voi. I.
* Weil. 1. Murat a. o. Tomo IV, p. 84-85.
s lìani/oìiL Memorie a. o.