Rassegna storica del Risorgimento
1815 ; BOLOGNA ; ROSSI PELLEGRINO ;"GUELFIA"; GIOACCHINO MURAT
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1916
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Bologna e Pellegrino fiossi
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La Chieljia aveva per parola sacra Italia. Con espressioni poetiche ricordava nel sno catechismo la Madre , la donna dalle trecce nere, dalle grosse poma, la più bella dell'universo Avente per manto il mare e per scettro altissimi monti, e per dote, oltre la bellezza, la sapienza, come un tempo la fortezza . La Madre ora gemeva trafitta dai suoi vicini, per invidia di sua bellezza, con l'aiuto dei figli degenerati. Si cercava per la Madre il rimedio e se ne prognosticava il guari mento , dopo di che essa sarebbe tornata bella forte temuta. La Gueljia aveva per giuramento degli affigliati: G-iuro di spargere tutto il mio sangue per la Costituzione ed Indipendenza d'Italia. Giuro di esterminare i nemici, ed' in caso di iniqua mia mancanza voglio che il mio corpo sia dato alle fiamme e le ceneri al vento. Costituzione, Indipendenza, Morte .
Ebbene il Consiglio Centrale guelfo di Bologna aveva a presidente l'ex direttore di polizia, e magna pars n'erano l'ex direttore delle poste, un ex commissario militare e l'ex prefetto di Re Gioacchino!
I DOMENICO SPADONI.
esistesse una società sacra all'Indipendenza e che altro non attendevasi che l'arrivo di Gioacchino al Po onde al momento si sviluppasse dovunque l'entusiastico foco. Vedi in proposito della Guelfia: Spadoni D. Sètte, cospirazioni e cospiratori nello Stato pontificio all'indomani della, restaurazione. Torino, Gasa Ed. Nazionale Boax e Yiarengo 1904, p. czvn e segg. e 95 e segg.
IR.