Rassegna storica del Risorgimento
MENOTTI CIRO
anno
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1916
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pagina
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148
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Giovanni (ArnuvasBì
reno mano mano sepolti. Nel mio articolo La tomba dei Menotti , inserito nel Numero unico... a torso acoeleratol (dedicato agli allievi della Scuola Militare, Modena 13 luglio 1915) infatti si legge: A lato della chiesa si estende il imiterò, comune sì alle spoglie del più umile che incallì le mani nel faticoso lavoro campestre, come a quelle del dovizioso signore, in tempi men liberi feudatario del paese. Ivi pure, a mano sinistra di olii entra, distinta da una semplice e bassa lapide di marmo bianco, è la tomba che raccoglie i resti dei Menotti. Non conforto di fiori, non ristoro di ombre, non soffio d'arte, non omaggio alcuno di
ricordo! ma indifferenza di governo, abbandono di famigliari
superstiti, trascuranza di popolo I...
Nella tomba sotterranea ad arca dormono il sonno senza risveglio, oltre Giro, i cui resti esumati dal cimitero di Modena, vi furono deposti il 16 luglio 1868, Punica figlia, Polissena, dalle sembianze imi e pensose, ravvivate dal pennello malatestiano all'occhio del visitatore della Galleria d'arte moderna in Roma, morta trentanovenne il 21 febbraio 1860 j la consorte Francesca, deceduta l'anno seguente, nell'agosto; Adolfo, il secondogenito, passato a miglior vita in un tramonto primaverile del 1888, e Massimiliano, già generale dell'esercito italiano, già deputato al Parlamento nazionale, spirato la sera del 9 giugno 1889 e onorevolmente sepolto tre giorni dopo.
Soltanto il primogenito, Achille, mente colta, spirito eletto, non è con gli altri, che morbo a Torino il 29 giugno del '78, ivi per espresso volere le sue ceneri riposano e riposeranno, a meno che iniziativa riconoscente di uomini non ripari degnamente al deplorevole oblìo che ingiusto avvolge la sepoltura dei Menotti .
Nell'occasione delle onoranze postume rese al Menotti e al Borei li, le lettere suindicate vennero tratte lai l'Archivio segreto dei Duca e consegnate alle famiglie dei due suppliziati.
Atto Vaunucei, presente e partecipe alla commemorazione, commosso dalla lettura della lettera ebbe cura, per quanto si ritiene, perchè essa fosse stampata* e l'originale fu poi sempre conservato gelosamente, tino a qualche auno fa, dagli eredi del Menotti.
Francesco Berbollni s'augurava meco un giorno, in cui io accompagnava lui e il Brizio in una visita alle raccolte modenesi, che il Comune di Modena lo avesse potuto avere in un qualsiasi modo