Rassegna storica del Risorgimento
LA HOZ GIUSEPPE
anno
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1935
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pagina
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93
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Nota sul Generale la Hoz
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documentazione sull'argomento. Gli archivi, per quanto frugati e studiati, riserbano sempre delle sorprese.
Sul La Hoz, ad esempio, ho trovato nell'Archivio della ex Legazione di Ferrara alcuni documenti che lo Spadoni non ha potuto vedere. Diremo subito, a scanso di equivoci, ch'essi non apportano contributi di rivelazioni sensazionali sui punti che tanto c'interessano. La loro importanza non è che episodica e non porta che un contributo modesto alla miglior conoscenza di alcune vicende della vita militare del nostro, che lo Spadoni ha accennato, ma non approfondito, nel suo studio. Vale la pena di conoscerli.
Destituito in seguito al colpo di stato Trouvé, dal grado di generale di brigata comandante le truppe della Cisalpina, e colpito profondamente nel suo orgoglio di cittadino e di patriotta, il La Hoz era stato poco dopo dal generale Joubert reintegrato nel grado e mandato a Modena ad assumere il comando della prima divisione cisalpina. Egli giunse in Modena il 7 dicembre 1798 e quasi contemporaneamente al suo arrivo gli perveniva dal ministro della Guerra, Vignolle, una lettera in data del 4, con la quale veniva messo a parte del timore d'insorgenza nel dipartimento del Rubicone e incaricato delle misure opportune per mantenere in esso la tranquillità. Il generale ubbidì, ma invece di distaccare truppe credette sul momento più opportuno indirizzare una fiera lettera-circolare ai Commissari del potere esecutivo dei dipartimenti del Rubicone, del Basso Po, del Reno, del Panaro e del Crostolo, minacciando il suo diretto intervento in caso di sedizione e di tumulti. La lettera, in data 20 frimale (10 dicembre) era del seguente tenore : *)
Da varj rapporti rilevo, cittadino, che dei sediziosi nemici della Repubblica e della tranquillità dei cittadini, fanno ogni sforzo per ingannarli, insinuando a questi di disobbedire alle leggi ed alle autorità costituite.
Cittadino Commissario, io non dubbito che voi, il quale siete animato da zelo e patriotismo, avrete preso tutti i mezzi per diffidare il popolo dall'infame maneggio dei sediziosi, facendoli vedere che le misure prese dal Governo sono dettate dalla imperiosa necessità di far fronte ai nemici della nostra libertà, i quali sembrano voler di nuovo accorrere all'armi; non dubbilo pure che avrete messo innanzi agli occhi il quadro felice della nostra situazione, allorché avremmo una pace stabile e gloriosa pei repubblicani. Ma riguardo ai sediziosi partigiani dei nostri nemici, vi prego di aggiugnere che il Governo, avendomi destinato al comando di un corpo di truppe di linea di dodici mila uomini ai di qua del Po, secondato dalle brave guardie nazionali
1) La lettera ai Commissari era eertamente dello stesso tenóre. Quella diretta al Commissario del potere esecutivo del dipartimento del Basso Po, Giuseppe Rangoni, si conserva nell'Archivio della ex Legazione di Ferrara, Atti del Commissario del P. ., cart. n. 24.