Rassegna storica del Risorgimento

LA HOZ GIUSEPPE
anno <1935>   pagina <96>
immagine non disponibile

96
Carlo Zughi
Il generale La Hoz (scriveva il 26 fri male-16 dicembre) ci ragguaglia d'avere ordinata la formazione in codesto dipartimento di una compagnia di cento uomini, che si denominerà Colonna Mobile volontaria, da impiegarsi a norma del bisogno. Sebbene questa misura possa essere opportuna nell'attuali circostanze ella deve però essere usata colla massima precauzione, onde evitare quant'è possibile il grave dispendio ebe reca, non che il sensibile incomodo di chi deve completare le divisate colonne. Dietro queste osservazioni lo stesso Direttorio ha commesso al suddetto generale La Hoz d'andare di concerto con voi su questo particolare e di non far movere alcuna colonna senza una previa formale vostra ricerca. Conoscerete quindi, cittadino Commissario, la necessità d'andare ben cauto in sì fatta ricerca, e di non determinarvi alla stessa se non nell'as­soluta urgenza, ed in mancanza d'altri mezzi. Voi sentirete del pari la responsabilità che andereste ad incontrare se ne faceste l'uso il meno prudenziale. Si ripromette perciò il governo della vòstra vigilanza e zelo, che di conserva col suddetto generale prenderete quelle intelligenze che dietro le surriferite osservazioni varranno a combinare la tranquil­lità e conservazione del buon ordine colla dovuta economia e risparmio dei cittadini .
Si trattava, né più e né meno, di sorvegliare le mosse del La Hoz. Tranquillizzatosi nei suoi scrupoli, il 30 frimale (20 dicembre), appena ricevuta la risposta del Direttorio, il Rangoni rispondeva alle lettere del La Hoz, e poiché questi, nell'elogiare le varie Guardie Nazionali dell'E­milia, aveva dimenticato di ricordare quella di Ferrara, lo pregava nel contempo di rimediare all'errore o dimenticanza che fosse. *) Invitava poi l'Amministrazione Dipartamentale ad -animare energicamente i giovani ad inscrivere volontari il di loro nome nel ruolo glorioso dei difensori della libertà, dei benemeriti della pallia .
1) a Una forte costipazione con febbre e grave dolor di capo ha impedito che prima d'ora io risponda alla vostra in data 20 frimale n. 68, colla quale mi comunicate la vostra determinazione di agire con tutto il rigore contro i sediziosi nemici dell'or­dine pubblico e dell'attuale forma di Governo. Non ho però trascurato di eseguire l'ordine vostro di rendere pubblica colla stampa la lettera per tale oggetto da voi scrittami, ed avere una prova della mia deferenza ai vostri inviti nell'esemplare stam­pato che v'inoltro qui accluso. Non ha mancato il mio antecessore, e non mancherò io certamente in ogni circostanza, di promuovere col massimo zelo l'amore della Re­pubblica e di vegliare sulle trame de'vostri interni nemici. Sono sicuro d'essere in questa importante cura secondato dalle autorità costituite del mio dipartimento al di cui patriottismo devo rendere encomio.
Non posso però dissimularvi, cittadino Generale, il mio rincrescimento vedendo nella vostra lettera dimenticata la Guardia Nazionale di Ferrara, nel momento che fate elogio a quelle di Bologna, Modena e Reggio. Sapprete, ed io posso assicurarvene, che questa Guardia Nazionale è essa pure animata da un vero spirito repubblicano che agisce colla maggiore attività quando la chiama la pubblica tranquillità, od il comun bene, e che in ogni forza ed energia è forse superiore di qualunque altra se si ha riflesso alla sua situazione. V'invito quindi, cittadino Generale, di voler pubblicamente far parte della vostra lode anche alla Guardia Nazionale di Ferrara, che ne è ben degna per ogni titolo. Io mi aspetto da voi questo atto di giustizia; pregandovi frattanto di aggradire rassicurazione della mia stima (Arch. cfr., cart. n. 24).