Rassegna storica del Risorgimento

LA HOZ GIUSEPPE
anno <1935>   pagina <101>
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Nota sul Generale la Hoz
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Scopo del La Hoz era di riunire in Ferrara le milizie cisalpine per riordinarle alla francese, come allora aveva approvato il Corpo legisla­tivo; ma il generale in capo, Joubert, al quale aveva scritto in proposito, il 2 gennaio del '99 rispondeva da Reggio che, pur lasciando in Ferrara due mezze brigate, non poteva approvare il concentramento, non per­mettendo le circostanze tanti e si grandi spostamenti, i quali, d'altra parte, non gli parevano tutti necessari. Si dubitava insomma di lui L'inchiesta, condotta segretamente dal commissario Vergarli, anche se non aveva permesso di furmulare contro il La Hoz un'accusa concreta di cospirazione, aveva però contribuito ad aggravare sempre più la sua posizione presso il Direttorio, pronto sempre ad accogliere, e forse anche ad esagerare, ogni sospetto contro di lui, verso cui non aveva mai nu­trito eccessive simpatie. H La Hoz, da parte sua, non ignorava questa latente avversione del governo e invece di cercare di contenerla, sem­brava quasi, con gli scatti del suo carattere impulsivo, ribelle e orgo­glioso, di volerla mettere a dura prova e di eccitarla. Si comprende quindi facilmente com'egli, al semplice annunzio che il polacco Dombro wscki, nominato capo di legione dopo di lui, era stato promosso generale di divisione, potesse, offeso nel suo orgoglio, rassegnare risolutamente le dimissioni, e come il Direttorio si mostrasse sollecito ad accettarle, senza nemmeno darsi la cura di far conoscere al focoso repubblicano che la promozione del polacco a generale era insussistente e che non avrebbe potuto aver luogo nelle truppe cisalpine. Ma tant' è.
Alla fine del gennaio 1799 il La Hoz tornava cittadino privato in Milano, in attesa degli eventi.
CARLO ZAGHI