Rassegna storica del Risorgimento
1861 ; INGHILTERRA ; NAPOLI
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1935
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105
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La partenza della flotta inglese da Napoli (1861) 105
con quelle parole solenni in cui si sente la congiunta e commossa gratitudine dei due grandi artefici del Risorgimento, il gran Re, il grande Ministro : Libera ed unita quasi tutta per mirabile aiuto della Divina Provvidenza... l'Italia, ecc.
E continuava, con sapiente e non servile accortezza, rivolgendosi alle genti di Europa, alla cui mensa l'Italia si assideva allora, come pari, per la prima volta; alla nobile nazione germanica, alla Francia unita dal vincolo delle comuni vittorie, anche al Governo e al popolo d'Inghilterra: Il Governo ed il popolo d'Inghilterra, patria antica della libertà, affermarono altamente il nostro diritto ad essere arbitri delle proprie sorti, e ci furono larghi di confortevoli uffici, dei quali durerà imperitura la riconoscente memoria .
Il grande dramma era virtualmente finito, anche se le due fortezze di Messina e Cittadella del Tronto dovevano seguitare a inalberare per poco i gigli borbonici; e l'Inghilterra poteva tranquillamente ritirare dalle coste italiane la squadra che fino a quel momento vi aveva lasciato in osservazione.
All'ammiraglio Mundy l'ordine di lasciare le acque di Napoli e ritornare a Malta dovè giungere giusto nei giorni immediatamente seguenti quella solenne apertura del Parlamento a Torino che, agli occhi sopratutto del Governo Inglese, era dovuta apparire come la migliore legittimazione del nuovo ordine di cose.
Del 24 febbraio è infatti la lettera, che qui appresso pubblichiamo, con la quale l'ammiraglio Mundy prendeva commiato dal Segretario generale di Stato, commendatore Nigra; e del giorno appresso è quella con la quale il Nigra rispondeva ringraziando.
Non è d'ordinario dai documenti ufficiali che è lecito aspettarsi la rivelazione del segreto degli animi, dell'intimo delle convinzioni. Pure nell'una e nell'altra delle lettere che abbiamo dinanzi, la grandezza stessa degli eventi sembra avere introdotto un piglio più libero, un andamento più franco, una sincerità non così consueta a quel genere di documenti e insieme un comune senso di soddisfazione e di sollievo; come di chi abbia avuto la ventura di partecipare, o comunque di assistere, a tutte le fasi di un dramma di cui, dopo tanta sospensione di animi, la Divina Provvidenza permetta pure in fine di salutare e benedire la conclusione felice.
Tutto questo, o qualche cosa di simile, sembra di sentire nella chiusa della lettera dell'ammiraglio Mundy.
Quanto alla risposta del Nigra non ha bisogno di commenti. Si noti che essa non fu scritta tutta da lui. Il Nigra dovette darne