Rassegna storica del Risorgimento
UNGHERIA
anno
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1935
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pagina
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110
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110 Appunti e Notizie
Ma questi possono essere particolari di poco conto; qualche altro punto invece acquista ai nostri ocelli un'importanza maggiore. Sotto la voce Guerra 1848-'49 vi è la descrizione minuta e particolare della guerra terrestre e non si fa alcuna menzione della guerra navale; mentre per il 1859 vi è una voce apposita Guerra navale del 1859 nell'Adriatico dove è trattata diffusamente la presenza delle navi alleate in quel mare. La cosa non ci è piaciuta perchè nel '48 agivano le flotte italiane riunite e vi sono stati, se pur di limitata importanza, diversi scontri col nemico, scontri citati quasi tutti nel Dizionario (manca ad esempio quello di Pirano) alle varie voci; nel '59 invece non vi è stato nulla d'importante ed il nucleo principale delle forze navali presenti in Adriatico era la flotta francese.
Nel testo vi sono anche intercalate fotografie di navi; ma il Daino, che era il brigantino comandato dal Persano in Adriatico nel 1848, e che, secondo Jack la Bolina che vi è stato imbarcato nel 1862, era il più lento, brutto, corto brigantino che al mondo fosse (Al servizio del mare italiano, Paravia 1928) ci appare nella fotografia con un enorme fumaiolo che certo non ha mai avuto, perchè quel bastimento non conobbe altro che le silenziose navigazioni alla vela.
Vi è evidentemente un errore; se così non fosse il Piemonte sarebbe stato quasi un precursore nel mettere in pratica la navigazione a vapore, mentre non fece che seguire le altre Marine con lentezza.
E questo Dizionario l'unica opera italiana (l'Austria ha un grosso volume di 800 pagine) dove si possono trovare riunite e descritte con qualche particolare le , imprese avvenute sul mare nel '48 e le persone che vi hanno preso parte; per questo l'opera acquista valore dal lato navale, ma proprio per questo ci siamo permessi di -notare qualche inesattezza, nonostante l'importanza dell'opera, spinti dall'amore per la verità, e dall'affetto che ci lega al mare ed a tutte le imprese che ad esso si riferiscono.
V. MOCCAGATTA * * *
SOLIDARIETÀ ITALO-UNGHERESE. - Fra noi, Italiani ed Ungheresi, esiste un legame di fratellanza che non potrà essere sciolto giammai .
Cosi scriveva il colonnello Dunyov nel congedare le truppe, che da lui addestrate, avevano con lui servita la causa della unità italiana.
E del reale legame fra questi due popoli, è piccola prova anche la seguente lettera del generale Garibaldi al colonnello Dunyov:
Mio caro Dunyov,
Che VUngkeria e VItalia sono sorelle lo prova la gamba perduta eroicamente da Voi sui campi di battaglie italiane, ove con Tiickòry e tanti prodi figli della Vostra nobile patria, faceste bello il nome magiaro.
Alla democrazìa ungherese io dirò una parola sola: Staccarsi dall'Austria. Avete cosi presto obliato il fiore della vostra Nazione nelle carceri e sui patiboli ? e credete forse, che VAustria non appiccherà ancora Ungheresi, nel giorno in cui passata la paura, essa getterà la maschera di gesuitica ipocrisia che copre il suo volto di iena ?
Avete veduto le felicitazioni di Beust al boia di Roma ? tornano agli antichi amori ! E non vi fa sorridere di compassione V udir e VAustria liberale ? Fuori VAustria! ecco il grido che deve risuonare sulla classica terra di Kossuth e dei Bathianyi; il resto verrà da sé.
VHnvio due linee , un saluto affettuoso a e sono vostro per la vita
Caprera, 3 gennaio 1869.
F.to: G. Garibaldi,