Rassegna storica del Risorgimento
UNGHERIA
anno
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1935
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pagina
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118
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118 Libri e periodici
Dabormida alla battaglia di Adua (p. 126) e su L'eroismo italiano nella giornata di Adua alla luce di documenti inediti (p. 138). Pur non concordando pienamente con il Colombo circa il giudizio sugli uomini e sugli eventi di quella giornata, non possiamo non dargli atto della sua buona fede e della sincerità della sua passione.
E buona fede e sincerità di passione animano tutte le pagine del volume, che mette ancora una volta in luce la intelligente pazienza e la larga e sicura informazione del nostro Colombo.
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Saggi e documenti di storia del Risorgimento italiano, III; Bologna Zanichelli, 1934-XII,
in-16, pp. 128. L. 8.
Nel primo fascicolo del 1933 della nostra Rassegna (pp. 184-187) e nel primo del 1934 (pp. 199200) fu già data notizia ai lettori dei due precedenti volumi di questa miscellanea del Comitato emiliano romagnolo della Società nazionale per la Storia del Risorgimento. Con questo, che è il quinto delle pubblicazioni edite da quel Comitato, la serie si chiude. Sorti ormai in ogni provincia dell'Emilia e della Ho magna autonomi focolari di attività e di studi quell'antica e benemerita sezione della Società nostra pone termine degnamente alla sua nobile operosità e si trasforma secondo le nuove direttive. Bene a ragione ANGELO MANARESI può nella presentazione di questo volume (Risorgimento e Fascismo in terra d'Emilia e di Romagna) vantare l'apporto recato agli studi sul Risorgimento dai figli di quella gente d'Emilia e di Romagna che ha dato in ogni ora sue truppe d'assalto e Capi d'eccezione alla buona e dura battaglia per la resurrezione della Patria. Perchè, veramente non v'ha pagina di storia italica che non rechi nome o segno della gente di Emilia e di Romagna , come non v'ha periodo o aspetto del Risorgimento che non sia stato oggetto di ricerca da parte di studiosi emiliani e romagnoli. Come non ricordare i nomi del Fiorini, del Pesci, del Casini, del Masi, del Canevazzi, per tacere della folta e valorosa schiera dei viventi? E come non ricordare le non dimenticabili parole con le quali nel 1923 Albano Sorbelli rivendicava la profonda unità spirituale che congiunge il Risorgimento al Fascismo, inteso questo come la tradizione più viva e più costruttiva del nostro Risorgimento ?
Anche quest'ultimo volume è un buon saggio della bella attività degli studiosi emiliani. PAOLO SILVANI pubblica, corredandole di una informata premessa, le Considerazioni politiche sulla proposta di una via ferrata dal Po alla Toscana per le Legazioni (pp. 1136), che egli ritiene un frutto, verosimilmente sbocciato a Bologna, dell'attività della Società Nazionale per le strade ferrate fondata nel 1846. Forse un accurato esame dei due periodici ferroviari italiani Le strade ferrate e La locomotiva gli avrebbe consentito un più largo inquadramento dello scritto del suo bisavolo
Il Risorgimento come problema europeo fu uno dei temi additati nel 1932 al possibile studio dei congressisti dai tre Cirenei della Commissione organizzatrice del Congresso di Roma, e, bisogna dirlo subito, senza grandissimo frutto. Eppure pareva, ed era certo, tema di profondo e vivo interesse; ma, si sa, i Congressi son Congressi e, salvo qualche eccezione rispondono a loro particolari, tradizionali esigenze, che li riportano a non volere novità disagevoli. Ad ogni modo, Congresso o meno, quel tema si è imposto (è diventato persino argomento d'esame in un recente concorso), e a noi fa piacere constatare ogni tanto che, sia pure in proporzioni ridotte, riesce ad appassionare gli studiosi. Tra questi ci pare sia il caso di mettere ANTONIO BOSELLI il quale pubblicando lettere di C. G. Mittermaier e di A. G. Blanqui al conte Carlo Ilarione