Rassegna storica del Risorgimento

UNGHERIA
anno <1935>   pagina <120>
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120 Libri e periodici
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COLONNELLO A. BRONZUOLI, Guerra e vittoria d'Italia: 1915-1918; Roma 1934-XIII,
in-8, pp. 304, ili. 505, schizzi 51, L. 7.
E bene ricordarsene. La guerra l'hanno fatta, sofferta e vinta i soldati. D'ac-cordo: a parole non se ne dimentica nessuno. Non c'è libro generalizio, e non si dice solo per il nostro paese, che non abbia le sue brave righe, che, messe insieme, sanno anche diventar pagine, che non ti canti le lodi del soldato, del combattente, del fante. Però, tra una battuta polemica e l'altra, tra una critica alla debolezza o allo sproposito altrui e il convinto riconoscimento della propria genialità di condottiero e di stratega, anche il fante più di qualche volta rimane vittima del leil-motif fondamentale di troppi libri di guerra: Levati di costì I Ci vo* star io . E allora t'accorgi che nello sforzo di farsi da vivi il monumento quei signori si sono dimenticati di chi gli ha fatto il piedi­stallo. Non tutti, si capisce, ed è inutile far nomi; ma ce n'è, ed anche qui è inutile far nomi. Il guaio è che il gusto del pettegolezzo è tanto forte nel lettore medio, che questo indispensabile elemento alle vittorie cartacee dei minori Napoleoni qualche volta si dimentica anche lui, che magari c'era e, allora, la pensava diversamente, di questa ingiustizia. Ma via l l'hai già dimenticato l'attendente che ferito sull'imbrunire di una giornata calda alla 208 sud, si preoccupa e cruccia prima d'ogni altra cosa della mensa che ti doveva portare e non è tranquillo se non ha trovato chi te la recherà nel baracchino? (Ed era quello stesso che t'aveva detto la prima sera sul Mrzli delle carte e Smerli dei soldati: Signor tenente, ma se a lei ci capita male come faccio a portarlo giù? ). Bisogna ricordarsene, perchè la guerra l'ha fatta lui, lui e quel conducente delle mitragliatrici che ti rassicurava da Zenson quando eri in licenza, con la cartolina in franchigia che valeva una Lassa della Chanson de Roland: Signor Capitano, io e i muli stiamo bene. Benintende Serafino . Aoi 1
È per questo che tante volte faremmo volentieri a meno e delle polemiche marziali sulla priorità dei piani di battaglia e dei sassi tirati nella piccionaia degli antichi colleghi di comando e ameremmo piuttosto che, lasciato in pace Napoleone, ci si parlasse dei grognards. O, per lo meno, che ci si raccontasse, semplicemente, la guerra, quella in cui gli uomini eran uomini e non Padreterni, e i generali che amavamo di più erano quelli che ci venivano a far visita in prima linea, senza pensare allora alle pagine in cui l'avrebbero raccontato più tardi.
E così ci piace nella sua linearità soldatesca, nella sua voluta semplicità questo libro eseguito per ordine del Capo del Governo dal colonnello Bronzuoli, valoroso combattente ed oggi esperta guida dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore. È dedicato ai giovani ai quali vuol narrare gli avvenimenti pia salienti della nostra durissima guerra, perchè ne abbiano una conoscenza precisa, se pure sommaria, e possano valu­tare l'importanza mondiale della nostra vittoria. Quindi un libro tutto primi piani, immediato, senza ricerche di effetti, ma appunto più efficace perchè scarnito del superfluo e del retorico. Fatti e figure e carte e cifre, in modo che sotto gli occhi del lettore sia tutta e soltanto la guerra. E senza ingombro di discettazioni inutili e senza lusso d'aggettivazione. La settima battaglia dell'Isonzo sta tutta in dieci righe (p. 122); la nona in ventidue, ma ce n'è sei dedicate a rammentare le perdite nostre ed altrui e a precisare l'importanza delle tre battaglie autunnali. Nomi pochi, se non quelli dei Martiri o degli eroi caduti. Ma con eloquente linguaggio parlano le fotografie alcune delle quali singolarmente suggestive e rievocano a noi giovani d'allora i momenti e i luoghi di quei quattro anni di passione e di tormento e ammoniscono i giovani di Oggi sulla spietata santità della guerra. E parlano anche, a rendere più evidente la grandezza del nostro sforzo e l'importanza che ebbe il contributo italiano nella guerra mondiale, i brani di memorie e di relazioni di alleati ed ex nemici, opportunamente inquadrati nel testo dall'autore. Il quale non ha neppure omesso utilissimi grafici e