Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA (1849) ; CHECCHETELLI GIUSEPPE
anno <1916>   pagina <196>
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gegno elevato, e di carattere romano, compresegli può dire sin da fanciullo quali fossero i suoi doveri verso una patria oppressa e sotto ogni aspetto infelice.. Io non mi farò a descrivervi quali fossero le condizioni politiche d'Italia, nella prima metà di questo secolo e specialmente nei primi trentanni; tatti voi lo sapete, e gli storici e i cronisti non mancano; per fortuna la generazione che successe a quella dei tempi napoleonici fu generazione abbon­dante di nobili onori, e di animi non fiacchi; a questa apparteneva il Qhecchetelli e fu uno dei migliori. Persuaso che la prima ne­cessità fosse cavar la patria eoa qualunque modo,, con qualsiasi mezzo, dalla fossa in fcni giaceva, entrò sin da vinetto rkolk-tamente nel movimento rivoluzionario; si foce anima v centro di associazioni cospira tri ci; di quelle associazioni che se sono sempre il minor male in tempi di eccezionale tirannia, divengono però un male ed una peste ferissima quando regolarmente1 funziona la libertà. E al Checche tei lì non isfuggì questo vero: e w-insi tempi di servitù lottò con la pò una del letterato) còlla spada del sol­dato, colla nerezza la costanza dei cospiratore, allo scopo di contribuire a render libera un giorno P Italia, e indipendente dallo straniero, ottenuta l'indipendenza e la libertà, capì che niiin cit­tadino poteva onestamente rimanersi Cospiratore e settàrio-; poi­ché l'era delle éóiraxioni e delle sette era chiusa, e: <jn queste potevano rimanere coloro che, sene giovano per particolari in­teressi ed xniluKiynij:. ìfipuftar vogliono a proprio profitto le risorse della patria e la ingenuità degli adepti; il Qhecchetelli che nei tempi- .tristi aveva incontrato Intrepidamente 8 carcere Je persecuzioni politiche, la povertà ; che nei tempi migliori nulla mai chiese, nulla brigò volle rimanere, costantemente po­vero, e negletto, dopo una vita tutta spesa travagliosamente in servigio della patria, non poteva certamente prestarsi, nò sì prestò a favorire le mire del patriottismo; ediétìBòìo fatto segno a tutte le ire, a tutti gli iìnsuJti a tutte le persecuzioni di coloro, che oltre al trovare in esso un ostacolo agli interessati loro intendi* menti, trovavano per di pia ed odiavano in lui, l'esempio di un patriottismo integre e virtuoso, terribile e vivente rimprovero a so stessi e alle loro corrotte coscienze. Da qui, dalle congreghe;, dalle calunnie, dalle propagande appositamente esercitate, quel torrente d'impopolarità e d'ingratitudine che lo sommerse.