Rassegna storica del Risorgimento

CAGLIARI ; CONGRESSI STORICI
anno <1935>   pagina <134>
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134 Resoconto del XXII Congresso
per essi era suprema ventura Voperare ed il combattere sotto i vessilli della Vostra Casa Gloriosa, che delVonore e del magnanimo ardimento fece Sue leggi e ad esse fu fedele nei secoli.
La chiara ed appassionata orazione del Segretario Federale è stata accolta anch'essa da un'intenso scroscio di applausi.
A nome del Governo ha cosi parlato per ultimo il Ministro dell'Educazione Na­zionale S. E. Ercole:
Altezza Reale, Eccellenze, Signore, Camerati, Congressisti.
Al Congresso della Società per la Storia del Risorgimento, che oggi alla Vostra Augu­sta presenza, o Amatissimo Principe, in questa Città Capitale della ferrea Isola eroica, simbolo luminoso della indefettibile fedeltà ai destini di Savoia e d'Italia, tra le cui mura io ebbi in sorte di vivere alcuni degli anni più lietamente e serenamente operosi della mia vita di insegnante e di studioso e che ho avuto stamane la fortuna di rivedere con Vemozione profonda del ritorno a luoghi e fra amici mai caduti dalla memoria, felice­mente si inaugura, ho Volto onore di recare per incarico del Duce, il saluto fervidamente augurale del Governo fascista.
Non mai Città Italiana fu di questa Cagliari guerriera e fascista più degna di essere Ospite e Sede di un Convegno di amorosi e sagaci studiosi e ricercatori della Storia del nostro Risorgimento; né mai Convegno di Storici del Risorgimento si è per insigne valore e cospicuo numero di convenuti per consapevole nobiltà di concordi propositi, per naturale e geniale impostazione di problemi, per compiutezza e ricchezza di predisposti studi e lavori, riunito sotto più fausti auspici di questo, a cui Voi o Principe, vi siete degnato concedere V'altissimo prestigio del Vostro intervento, e che ha il privilegio di aprirsi e di svolgersi sotto la presidenza e la guida appassionata e sapiente di Cesare Maria de Vecchi, Quadrumviro della Rivoluzione, per virtù della quale il Risorgimento Italiano, di cui Voi vi accìngete o amici congressisti, a investigare con intelligente acume le sorgenti e la genesi e a rievocare le vicende e le fasi, fu gloriosamente tratto a ripren­dere, dopo lunga e oscura sosta degli anni tra Vingresso nel 1870 in Roma già da un decennio proclamata Capitale delVItalia unitaria, e Vangosciosa vigilia della Guerra e del Fascismo, il cammino verso la meta prossima e remota ad essa segnata dalla voca­zione eroica dei grandi Avi Vostri, o Principe Sabaudo, e dalla fede prof etica degli asser­tori ed apostoli delle sue origini prime: verso, cioè, la conquista mediante le raggiunte indipendenza e unità, conseguite, non come fini a sé stesse, ma come mezzi o strumenti ad un fine ulteriore fine, questo, vero e proprio del Risorgimento del Popolo Ita­liano alla coscienza della propria missione del Primato civile delV Italia sul mondo. Di qui, Vassurgere di questo Congresso di storici del Risorgimento a significato e valore che ne trascende la finalità particolare e specifica e su di esso richiama Vinte-ressamento vigile e la calda simpatia della coscienza unitaria di tutto il Popolo Italiano: il quale sa che ciò che Voi vi accingete a compiere, non è soltanto una rievocazione di grandezze e di eroismi e di glorie che appartengono al passato, per quanto recente, della Nazione: è anche e indissolubilmente insieme un consapevole atto di fede nella capacità di grandezza di eroismo e di gloria delV Italia fascista, che è quella stessa Italia uscita dal Risorgimento, che non è finito ma continua, per attuarsi, nel Fascismo,
Perchè, o Signori, la presenza di Cesare Maria de Vecchi, Quadrumviro della Rivoluzione delle Camicie Nere, vale per sé sola a testimoniare come sia per sempre, nel clima spirituale creato in Italia dalla Marcia su Roma, superato e finito Vequivoco, onde fu per tanti anni offuscata e deviata, e nei presupposti e nei metodi anche nei migliori e più geniali ed esperti dei suoi seguaci ed interpreti, lo studio della Storia del Risorgimento Italiano, Vequivoco, per cui la Storia del Risorgimento era concepita e sentita come Storia di un processo già terminato e concluso: terminato e concluso con la conquista di Venezia e di Roma o tuttalpiù con la liberazione di Trento e Trieste e il